Regionali 2013: Lazio e Molise al Pd, Lombardia al Pdl

Affluenza in forte aumento rispetto alle elezioni precedenti: il 74,6% rispetto al precedente 63,1%. Lazio: poleminca da parte del M5S per l’annullamento delle schede nelle quali gli elettori, oltre a tracciare un segno sulla lista del M5S, hanno scritto il nome Grillo

27 Febbraio 2013
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Dopo le elezioni politiche si sono concluse anche quelle regionali che coinvolgevano i cittadini di Lombardia, Lazio e Molise. I pronostici della vigilia sono stati ampiamente rispettati senza particolari sorprese, il PD si aggiudica la presidenza di Lazio e Molise, mentre al Pdl va la Lombardia che sembrava l’unica regione davvero in bilico dove si sarebbe potuto verificare un testa a testa poi smentito in fretta dai numeri dello scrutinio cominciato alle 14 di ieri.
Dunque Roberto Maroni, candidato della Lega alla presidenza della regione Lombardia, ce l’ha fatta e al termine della giornata elettorale si lascia andare ad un soddisfatto “missione compiuta”. Le sezioni lombarde sono 9.233 nelle quali sono stati espressi 2.456.921 voti favorevoli al leader del Carroccio, pari al 42,8%, 2.194.169 voti favorevoli ad Umberto Ambrosoli, il candidato del centrosinistra che ha ottenuto il 38,2% delle preferenze. Al terzo posto si colloca Silvana Carcano del M5S che ha ottenuto il 13,6% dei consensi e a seguire l’ex sindaco di Milano, il montiano Albertini con il 4,1% e Carlo Maria Pinardi, rappresentante di Fare, con l’1,19%.
Nel Lazio ha vinto, invece, il candidato del Pd Nicola Zingaretti che dopo aver assodato il risultato favorevole delle urne ha dichiarato “è un risultato bellissimo, una bella responsabilità e ringrazio Storace per gli auguri, si è battuto in questa campagna elettorale”. La vittoria del centrosinistra è stata netta ed ha rispettato le proiezioni che erano state fatte alla vigilia del voto, Zingaretti vince, infatti, con il 40.6% dei voti ed infligge a Storace, il candidato di centro destra un distacco di oltre 11 punti percentuali (29,34%). Buon risultato per il grillino Barillari che ottiene il 20,23%, seguito da Giulia Bongiorno con il 4,7% e da Sandro Ruotolo, di Rivoluzione Civile, con il 2.1%.
Non è andato però tutto liscio, c’è stata anche una contestazione da parte del movimento 5 stelle, che ha dichiarato di voler far ricorso. Il motivo del contendere sarebbe che molti cittadini, al momento del voto, hanno scritto il nome Grillo e per alcuni presidenti di commissione questo voto è stato ritenuto nullo. Davide Barillari, candidato del M5S non è di questa idea “per noi, invece, è un voto valido” dichiara e in questo lo supporta la tesi dell’avvocato Alessandro Canali che chiarisce che “si tratta di un rafforzativo che, come dice la legge regionale 108 del ’68, rende ancora più chiara la volontà dell’elettore. Quindi il voto deve essere attribuito al Movimento 5 Stelle”.
Il centrosinistra, dopo il Lazio, si aggiudica anche il Molise, ed è un risultato storico perché la regione cambia guida dopo 11 anni di governo di centrodestra. Qui si è imposto Paolo Di Laura Frattura con il 44,7% dei voti, per Michele Iorio, presidente uscente della coalizione di centrodestra, che ha governato il Molise continuativamente dal 2001, è arrivato il 25,8% delle preferenze. Terzo con il 16,76% dei voti, invece, Federico Antonio, il candidato del movimento di Beppe Grillo. Entusiastiche le dichiarazioni di Frattura che era convinto della propria possibilità di vincere “noi in questa vittoria ci abbiamo sempre creduto, già dall’ottobre del 2011, dal giorno delle precedenti elezioni che poi sono state annullate e siamo sempre andati avanti convinti del risultato”, ha spiegato Paolo Frattura. “I dati non fanno altro che confermare l’entusiasmo che abbiamo trovato ovunque in ogni giorno della campagna elettorale”.
L’affluenza di queste regionali è risultata in forte aumento rispetto alle precedenti; infatti hanno votato il 74,6% degli aventi diritto rispetto al precedente 63,1%. La maggiore affluenza se l’è aggiudicata la Lombardia, con il 76,7%, 12 punti percentuali in più rispetto al precedente 64,63%; il Lazio ha raggiunto il 72% (contro il 60,9%), mentre il Molise ha archiviato un dato del 61,6% (contro il 59,8%). È facile intuire, quindi, che le elezioni politiche nazionali hanno svolto un ruolo di grande richiamo che ha permesso un incremento sensibile della percentuale dei votanti in ambito regionale.

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