Next Generation EU e ripresa dopo la pandemia
Il Programma Next Generation EU (NGEU) è stato istituito dal Consiglio Europeo attraverso il Regolamento (UE) 2020/2094, un programma eccezionale per fronteggiare la situazione causata dall’emergenza epidemiologica e scongiurare il deterioramento dell’economia, dell’occupazione e della coesione sociale fornendo un impulso a una ripresa sostenibile e resiliente dell’attività economica europea. Il Piano nell’ambito del bilancio settennale europeo prevede che la Commissione europea sia autorizzata a contrarre prestiti, per conto dell’Unione, sui mercati dei capitali fino a un importo di 750 miliardi di euro (a prezzi 2018). L’attività di assunzione dei prestiti cesserà al più tardi alla fine del 2026, mentre il rimborso dei prestiti inizierà a partire dal 1° gennaio 2027 con termine fissato al 31 dicembre 2058. Le risorse saranno disponibili per gli Stati membri, sotto forma di prestiti, per 360 miliardi di euro, e sovvenzioni per 390 miliardi di euro.
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I sette programmi che compongono il Piano
Il Piano prevede l’azione congiunta di sette programmi. Eccoli elencati di seguito:
- il Dispositivo per la ripresa e la resilienza (Recovery and Resilience Facility);REACT-EU (Recovery Assistance for Cohesion and the Territories of Europe), lo strumento che prevede fondi europei aggiuntivi alle politiche di coesione per affrontare la crisi sanitaria ed economica provocata dal Coronavirus;
- il Fondo per una transizione giusta (JTF) costituito per far fronte a gravi sfide socioeconomiche derivanti dalla transizione verso la neutralità climatica;
- Orizzonte Europa, il programma quadro dell’UE per la ricerca e l’innovazione per il periodo 2021-2027;
- RescEU, risorse mobilitate dalla Commissione, a sostegno dei Paesi impegnati a rispondere a catastrofi di particolare entità, anche al di fuori dell’Unione Europea;
- InvestEU, il nuovo programma comunitario per sostenere gli investimenti che sostituisce il FEIS (Fondo europeo per gli investimenti strategici), istituito dopo la crisi finanziaria 2009 con il piano Juncker;
- i Fondi per lo Sviluppo Rurale.
Recovery Plan: la declinazione per gli Enti locali
Rammentiamo, come si può leggere nel recente approfondimento della nostra Paola Morigi, che il Recovery Plan rappresenta un documento di programmazione importante, non solamente per i possibili finanziamenti comunitari che andranno a sostenerlo, ma anche perché dovrebbe essere supportato da una serie di riforme che saranno propedeutiche alla ripresa economica, indispensabile in un momento così particolare e difficile per la nostra economia. E in tale contesto anche gli Enti locali dovranno conoscere gli assi portanti del PNRR, dal momento che questo li faciliterà nell’indirizzare i propri investimenti e nel favorire, di concerto con le istituzioni comunitarie, nazionali e regionali, quello sviluppo che consentirà anche al nostro Paese di tornare a competere sui mercati mondiali.
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