Rapporto Ocse: i dirigenti della p.a. italiana sono i più pagati

Con uno stipendio medio di 650 mila dollari, prendono quasi il triplo della media Ocse

15 Novembre 2013
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I senior manager della pubblica amministrazione centrale italiana sono i più pagati dell’area Ocse, con uno stipendio medio di 650 mila dollari, oltre 250 mila in più dei secondi classificati (i neozelandesi con 397 mila dollari) e quasi il triplo della media Ocse (232 mila dollari). Lo rileva l’Ocse in un rapporto comparativo sui governi e le pubbliche amministrazioni dei Paesi membri, con dati aggiornati al 2011. In Francia un dirigente dello stesso livello guadagna in media 260 mila dollari all’anno, in Germania 231 mila e in Gran Bretagna 348 mila. Negli Stati Uniti, la retribuzione media è di 275 mila dollari.

Nello stesso rapporto l’Ocse riferisce in Italia la spesa pubblica nel 2011 arrivava quasi al 50% del Pil,contro il 45,4% della media Ocse e il debito pubblico al 120%, oltre 40 punti percentuali in più della media (79%). In dettaglio in Italia sono superiori alla media le spese in welfare (41% contro 35,6%) e i servizi pubblici generali (17,3% contro 13,6%); inferiori alla media le spese in educazione (8,5% contro 12,5%) e difesa (3% contro 3,9%).

Inoltre in Italia solo il 28% dei cittadini ha fiducia nel loro governo, e la percentuale è diminuita di 2 punti dal 2007. Il dato italiano è ben al di sotto della media dei Paesi dell’organizzazione (40%), e delle percentuali registrate in Francia (44%), Germania (42%) e Gran Bretagna (47%). In testa alla classifica della fiducia nei loro governi ci sono Svizzera (77%) e Lussemburgo (74%), in coda Grecia (13%), Giappone e Repubblica Ceca (17%). Gli italiani hanno poca fiducia anche nel sistema giudiziario (38% contro una media Ocse del 51%) e in quello sanitario (55% contro 71%), mentre ne hanno molta nella polizia locale (76% contro 72%).

Infine, secondo l’Ocse l’Italia resta indietro per l’utilizzo di Internet nei rapporti con la pubblica amministrazione. Secondo un rapporto comparativo dell’organizzazione parigina, solo il 19% dei cittadini italiani usano la rete per interagire con enti locali e governo centrale, contro una media Ocse del 50%. Solo il Cile, con il 7%, ha un risultato peggiore, mentre tutti i grandi Paesi europei sono al di sopra del 40%: la Gran Bretagna al 43%, la Spagna al 45%, la Germania al 51% e la Francia al 61%. Nella classifica non è incluso il Giappone, per cui non erano disponibili dati aggiornati. La percentuale di utilizzatori di servizi di e-government cresce nettamente per quanto riguarda le imprese, al 76%, ma resta la penultima tra i Paesi Ocse, davanti alla sola Svizzera, e nettamente inferiore alla media, che si attesta all’88%.

(Fonte: Ansa)

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