Il Rapporto ISTAT 2016
Rispetto all’anno precedente poco è cambiato. L’incidenza della povertà assoluta sale al 26,8% dal 18,3% del 2015 tra le famiglie con 3 o più figli minori, coinvolgendo nel 2016 137mila 771 famiglie e 814mila 402 individui. La condizione di povertà aumenta anche fra i minori, da 10,9% a 12,5%.
L’incidenza della povertà assoluta aumenta al Centro in termini sia di famiglie (5,9% da 4,2% del 2015) sia di individui (7,3% da 5,6%), a causa soprattutto del peggioramento registrato nei comuni fino a 50mila abitanti al di fuori delle aree metropolitane (6,4% da 3,3% dell’anno precedente).
L’incidenza della povertà assoluta aumenta al Centro in termini sia di famiglie (5,9% da 4,2% del 2015) sia di individui (7,3% da 5,6%), a causa soprattutto del peggioramento registrato nei comuni fino a 50mila abitanti al di fuori delle aree metropolitane (6,4% da 3,3% dell’anno precedente).
Gli indici dei residenti nelle aree metropolitane
Rispetto al 2015, le famiglie residenti nei comuni Centro delle aree metropolitane vedono migliorare la propria condizione, con un’incidenza di povertà assoluta che si porta a 4,9% da 7,2%; questo accade soprattutto per le famiglie dei grandi centri del Nord (5,5% dal 9,8% del 2015). Per i Comuni di dimensione più ridotta del Centro, invece, l’incidenza quasi raddoppia rispetto al 2015 (dal 3,3% al 6,4%). Questo andamento trova in parte riscontro nei danni provocati dal terremoto sul tessuto economico, che ha colpito ampie zone di Umbria, Marche e Lazio. Nel Mezzogiorno, i valori più elevati si registrano nei comuni Periferia delle aree metropolitane (11,1%) e negli Altri comuni fino a 50mila abitanti (7,8%). Al Centro, i valori sono più alti nelle Periferie di area metropolitana e nei comuni maggiori (7,4%) mentre nel Nord i comuni Centro di area metropolitana, pur migliorando rispetto al 2015, presentano i valori più elevati dell’incidenza nella ripartizione (5,5%).
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