L’Italia scala tre posti nella classifica delle performance climatiche, passando dal 21esimo al 18 posto, e superando la Germania che si piazza subito dopo al 19 esimo. A certificarlo il rapporto annuale di Germanwatch, realizzato in collaborazione con il Climate action network (Can) e Legambiente per l’Italia, presentato il 19 novembre alla Cop19, la Conferenza mondiale sui cambiamenti climatici di Varsavia.
Per Legambiente si tratta di “buoni passi in avanti” fatti dal nostro Paese, ma è “necessario mettere in campo un’ambiziosa politica climatica”, nella quale continuiamo ad essere agli ultimi posti (al 50esimo). Per l’Italia – dichiara Mauro Albrizio, responsabile Politiche europee di Legambiente, dal vertice di Varsavia – è “un risultato importante” ma “la grande sfida è quella di riuscire a mettere in campo un’ambiziosa politica climatica”.
Anche quest’anno il rapporto di Germanwatch non ha assegnato le prime tre posizioni: nessun Paese, infatti, finora ha messo in campo politiche “in grado di contribuire seriamente a vincere la sfida climatica”; anche se “per la prima volta si registra un rallentamento della crescita delle emissioni”.
La Danimarca è prima piazzandosi al quarto posto. La Germania per la prima volta non si classifica tra i primi 10, a causa della “retromarcia nelle sue politiche climatiche”: per esempio “il governo tedesco ha fortemente ostacolato la riforma del sistema europeo di scambio delle emissioni per difendere le sue imprese energivore”. Al sesto posto, il Portogallo; la Cina pur risalendo la classifica si piazza al 46esimo posto; gli Stati Uniti al 43esimo posto con una riduzione delle emissioni soprattutto nel settore energetico e nei trasporti.
(Fonte: Ansa)
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