Raccolta imballaggi, concorrenza tra consorzi

Il decreto legge apre la strada a più soggetti, che potranno agire anche su scala locale. Multe fino 60 mila euro

Italia Oggi
24 Gennaio 2012
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La raccolta degli imballaggi dovrà essere obbligatoriamente effettuata da società consortili. Il raggio d’azione non dovrà essere più nazionale, ma i consorzi potranno anche agire su scala territoriale. Finisce così il monopolio Conai e si apre la strada alla concorrenza tra più soggetti nella raccolta.
Il decreto legge liberalizzazioni, in corso di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale, prevede anche la revisione delle norme che regolano la responsabilità dei produttori, rendendo meno difficile la costituzione di organizzazione alternative ai sei Consorzi di filiera che fanno parte del sistema Conai. Fino ad oggi, infatti, al posto dell’adesione ai Consorzi, era possibile organizzare autonomamente, anche in forma associata, la gestione dei propri rifiuti di imballaggio su tutto il territorio nazionale oppure allestire un sistema di restituzione dei propri imballaggi. Il dl liberalizzazioni interviene sul primo meccanismo, prevedendo non più la forma associata ma quella collettiva ed eliminando il riferimento al «territorio nazionale». Il vero limite rimane, quindi, la gestione dei «propri imballaggi». Rispetto a quest’ultimo requisito vi erano state alcune proposte affinché la gestione riguardasse non i «propri» ma quelli «similari».
Va ricordato che l’originaria norma dei consorzi (art. 38 del dlgs n. 22/97) prevedeva in alternativa (ai consorzi stessi) la possibilità che i produttori si organizzassero autonomamente per la raccolta e il recupero degli imballaggi. Con il tempo erano stati aggiunti ulteriori elementi rafforzativi alla fattispecie di cui sopra: con i requisiti della «forma associata», che fossero «propri imballaggi» e che, inoltre, fossero ritirati «su tutto il territorio nazionale».
Il decreto liberalizzazioni prevede, quindi, la riformulazione dell’obbligo alternativo che può essere esercitato anche «in forma collettiva». Sparisce la «forma associata» (in favore di quella «collettiva») rimangono i «propri imballaggi», ma senza il vincolo invalicabile del «territorio nazionale.
Il mancato riconoscimento del sistema alternativo o la revoca disposta dall’Autorità, comporta l’adesione obbligatoria ai consorzi e avrà effetto retroattivo ai fini della corresponsione del contributo ambientale in proporzione agli obiettivi di riciclo, quota che non potrà essere inferiore ai 3 punti percentuali rispetto agli stessi obiettivi
Cambiano anche i produttori e gli utilizzatori che non adempiano all’obbligo di raccolta degli imballaggi o non adottino, in alternativa, sistemi gestionali sono puniti anche con la sanzione amministrativa pecuniaria da 10.000 a 60.000 euro (pari a sei volte le somme dovute al Conai), fatto comunque salvo l’obbligo di corrispondere i contributi pregressi.

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