Il licenziamento “lampo”, che colpisce oggi i “furbetti del cartellino” in appena 30 giorni (decreto 116/2016), investirà altri dipendenti pubblici sleali, colti in flagrante mentre si macchiano di colpe gravi.
Pubblico impiego: stretta in arrivo in Cdm entro fine mese
In fase di arrivo c’è inoltre una sorta di decalogo, contenente un elenco di dieci situazioni che potrebbero condurre al licenziamento dei dipendenti statali.
Nel decreto in arrivo sul pubblico impiego si dovrebbe fare così chiarezza sulla questione, delineando uno per uno le condizioni che determinano il licenziamento: dalla falsa attestazione della presenza in servizio allo scarso rendimento. E la sanzione massima si attiverebbe anche, nei casi più gravi, per il responsabile che davanti agli illeciti ‘si volta dall’altra parte’, previsto anche tra le cause accettare regali costosi, abusare dell’auto di rappresentanza.
Dovrebbe anche essere stabilito che in caso di procedura ordinaria, entro tre mesi, non più quattro, l’azione deve essere conclusa. Resta fermo il licenziamento sprint, di 30 giorni, per il furbetto del cartellino, che dovrebbe essere esteso a tutte le forme illecite che portano a licenziamento accertate in flagranza.
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