Con questo Aggiornamento, già disponibile sul portale dell’Autorità (> determinazione ANAC 28.10.2015, n. 12), che rappresenta il primo atto di Anac in questa materia dopo l’approvazione del PNA nel 2013, l’Autorità ha voluto imprimere una decisa svolta nella direzione del miglioramento della qualità dei Piani anticorruzione delle amministrazioni pubbliche.
I Piani fin qui adottati si sono rivelati per più aspetti gravemente carenti, soprattutto per la mancata individuazione di adeguate misure di prevenzione della corruzione, che fossero il frutto di una compiuta autoanalisi organizzativa delle amministrazioni, alla ricerca di aree e attività più esposte al rischio di corruzione.
In attesa di un nuovo e più organico Piano Nazionale Anticorruzione 2016-2018, sul quale l’Autorità sta già lavorando, si è voluto segnalare alle amministrazioni la necessità di concentrarsi sulla effettiva individuazione e attuazione di misure proporzionate al rischio, coerenti con la funzionalità e l’efficienza, concrete, fattibili e verificabili, quanto ad attuazione e ad efficacia.
L’Aggiornamento è articolato in una parte generale, di ricostruzione dei limiti della esperienza pregressa e di indicazioni per una rapida correzione di rotta, e in una parte speciale, dedicata a due approfondimenti in settori particolarmente esposti al rischio corruttivo: i contratti pubblici e la sanità (redatto in collaborazione con il Ministero della salute e con l’Agenas). Per ciascuno di questi settori si individuano eventi rischiosi e si indicano alcune possibili misure di prevenzione.
Nel documento si opera una ricapitolazione dei soggetti tenuti all’adozione di misure anticorruzione: attraverso i Piani triennali le amministrazioni e gli enti pubblici; attraverso misure integrative di quelle adottate con il d.lgs. n. 231 del 2001 gli enti di diritto privato in controllo pubblico.
Particolare attenzione è dedicata al ruolo e alla garanzia della posizione dei Responsabili di prevenzione della corruzione, nei loro rapporti con gli organi di indirizzo politico amministrativo e con l’intera struttura dell’amministrazione, tenendo conto di quanto è emerso nel corso della prima giornata nazionale dei Responsabili anticorruzione (14 luglio del 2015).
Il successo dei nuovi Piani anticorruzione, che le amministrazioni dovranno adottare entro il 31 gennaio del 2016, continua a dipendere dalla volontà delle stesse amministrazioni, a partire dai loro vertici politici e istituzionali, di combattere sul serio la corruzione al proprio interno.
L’Autorità, da parte sua, userà tutti i poteri e gli strumenti a disposizione, dalla vigilanza sulla qualità delle misure adottate (e sulla loro effettiva attuazione) alla collaborazione fattiva, alla formazione. A questo fine, nell’ultima parte della determinazione, sono indicati con chiarezza i doveri di attuazione delle amministrazioni, considerati come altrettanti punti di verifica, sui quali l’Autorità svolgerà con carattere prioritario la propria attività di vigilanza.
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