In più di un’occasione nel nostro Paese si sono adottati provvedimenti volti a cercare di favorire la crescita e lo sviluppo. Se importanti sono state le misure intraprese sul tema del lavoro, sulla riforma fiscale, sulle procedure di semplificazione, sul versante della informatizzazione i passi da compiere sono ancora numerosi.
Ci si è impegnati, grazie anche a finanziamenti comunitari, ad investire sulla “banda larga e ultra-larga” al fine di favorire le connessioni informatizzate, non solo nella grandi città ma anche nei centri minori, consentendo così ad aziende ma anche a privati cittadini di avere facile accesso al web e alle sue potenzialità. Tuttavia va anche osservato che non si tratta solamente di investire sulla parte fisica (potremmo dire su qualcosa di simile all’hardware) ma anche sui programmi e sulla cultura informatica (potremmo dire sul software), al fine di favorire l’utilizzo di sistemi più moderni che riducano il consumo della carta e consentano facilmente di reperire informazioni preziose.
Seguendo questa logica va sicuramente apprezzata la pubblicazione recentissima nella “Gazzetta ufficiale” dell’11.11.2015 del d.P.R. 29.9.2015, n. 178, che contiene il regolamento che disciplina il Fascicolo sanitario elettronico (FSE).
Previsto da una serie di decreti-legge emanati nel corso del 2012 e del 2013 (1), quale misura moderna per consentire ai cittadini di avere sempre disponibile, in un unico file rintracciabile facilmente una serie di dati atti a documentare, anche con precisi referti, il proprio stato di salute, corredato di dossier farmaceutici e/o sanitari, il Fascicolo sanitario elettronico ha un proprio contenuto minimo che riporta, oltre ai dati anagrafici, i verbali del pronto soccorso, un profilo sanitario sintetico, il dossier farmaceutico, il consenso o diniego alla donazione di organi o tessuti. Lo stesso poi potrà essere integrato con ulteriori elementi, quali cartelle cliniche, prescrizioni e prestazioni specialistiche, piani diagnostico-terapeutici, ecc. ed eventualmente arricchito anche con un “taccuino personale” nell’ambito del quale il titolare del fascicolo potrà inserire ulteriori elementi informativi.
Il FSE fa seguito ad una informatizzazione sempre più spinta che sta interessando non solo le aziende sanitarie locali ma anche i medici di base, che oggi inoltrano telematicamente ad esempio i certificati medici di malattia giustificativi delle assenze o ricevono direttamente i risultati di analisi alle quali i loro pazienti si sottopongono.
Il nuovo regolamento precisa nei dettagli le modalità di accesso al Fascicolo, dal momento che il tema della privacyha un forte impatto e deve essere sempre considerato. Vengono inoltre disciplinati i diritti dell’assistito, i soggetti che concorrono ad alimentare il Fascicolo elettronico, le condizioni di consultazione in condizioni di emergenza, i trattamenti dei dati che possono effettuarsi per finalità di ricerca scientifica o per altre finalità specifiche.
Nel regolamento non manca la trattazione delle misure di sicurezza che devono essere adottate anche al fine di salvaguardare l’alimentazione dei dati e la conservazione del Fascicolo.
Dopo aver delineato, sia pure per sommi capi, i contenuti del Fascicolo, non possiamo non soffermarci su di un aspetto che interesserà da vicino le regioni, le province autonome e le aziende sanitarie locali. Ci riferiamo allainteroperabilità del Fascicolo sanitario elettronico, che dovrà essere assicurata fra i fascicoli di cittadini residenti in regioni diverse, al fine di consentire alle persone che si spostano sul territorio nazionale di avere accesso sempre e comunque al proprio FSE. I servizi dovranno rispondere alle regole tecniche del Sistema pubblico di connettività e soddisfare le richieste che possono provenire da altre regioni o province autonome. Il disciplinare tecnico allegato al regolamento contiene i riferimenti precisi che possono favorire l’interazione e la lettura dei diversi Fascicoli.
Ovviamente quest’ultimo aspetto risulta essere fondamentale. Dal momento che ogni regione o provincia autonoma potrebbe avere un proprio sistema informativo che non dialoga facilmente con quello di altre regioni è necessario investire su processi effettivamente standardizzati, al fine di assicurare che in un futuro non lontano il Fascicolo sanitario elettronico sia una realtà e consenta ai cittadini di disporre facilmente di tutte le informazioni sanitarie che li riguardano e che fanno parte della loro storia individuale.
Riteniamo che il regolamento approvato possa favorire quell’informatizzazione diffusa che risulta imprescindibile per la crescita del Paese e per il miglioramento delle conoscenze informatiche da parte dei cittadini. Ora starà agli enti riempire di contenuti il decreto e fare in modo che il nuovo servizio sia operativo nel più breve tempo possibile.
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(1) Ci riferiamo all’art. 12 del d.l. 18.10.2012, n. 179, convertito con modificazioni, dalla legge 17.12.2012, n. 221, quale risulta dopo le modificazioni successivamente introdotte dall’art. 17 del d.l. 21.6.2013, n. 98.
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