Primo sì al taglio dei deputati Il Pdl valuta il doppio turno

Riforme. Il Cavaliere annuncia una proposta a giorni: sì al presidenzialism

Il Sole 24 Ore
24 Maggio 2012
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La commissione Affari costituzionali del Senato ha approvato ieri il primo articolo della riforma costituzionale targata Pdl-Pd-Udc che prevede il taglio dei parlamentari, il superamento del bicameralismo perfetto e il rafforzamento dei poteri del premier: il numero dei deputati passa da 630 a 508 (8 dei quali eletti all’estero). La discussione sulla “cornice” istituzionale entra dunque nel vivo (il testo sarà pronto per l’Aula per il 29-30 maggio), e questa è la risposta migliore alle sollecitazioni del Capo dello Stato. Insomma, dopo il ciclone Grillo qualcosa sembra muoversi in tema di riforme. Il nodo della legge elettorale che dovrà sostituire il vituperato Porcellum è tuttavia ancora lì. La riunione degli “sherpa” Luciano Violante (Pd), Gaetano Quagliariello (Pdl) e Ferdinando Adornato (Udc), prevista inizialmente per martedì 29 maggio, è slittata a dopo il 2 giugno. Ma a differenza di altre volte, si tratta di uno slittamento che potrebbe preludere a un’intesa. La prossima settimana c’è la direzione del Pd che dovrà fare il punto sulle amministrative – spiega Violante – e soprattutto c’è l’ufficio di presidenza del Pdl dal quale ci si aspetta una presa di posizione di Angelino Alfano e Silvio Berlusconi.
Il punto nuovo è che nel Pdl si sta valutando seriamente il doppio turno alla francese. Doppio turno rilanciato con forza dal Pd di Pier Luigi Bersani dopo le comunali e sul quale ha aperto a sorpresa nel week end anche il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini, seppellendo in questo modo il modello tedesco assieme ai resti del Terzo Polo. Lo stesso Berlusconi, da Bruxelles, ha annunciato ieri che tra qualche giorno Alfano proporrà «un rinnovamento dell’assetto istituzionale». Che dovrebbe essere appunto il doppio turno accompagnato dall’elezione diretta del capo dell’esecutivo, come da giorni ripete il berlusconiano doc Osvaldo Napoli. Insomma, un vero e proprio presidenzialismo.
La domanda è: una modifica della Carta così complessa è possibile in pochi mesi? Lo esclude Violante, che propone piuttosto di approvare intanto riduzione dei parlamentari e doppio turno e predisporre per la prossima legislatura una «commissione redigente esterna» per introdurre il presidenzialismo. E che ci sia il tempo per fare il presidenzialismo lo esclude anche Napoli. «Intanto è una proposta politica forte – dice – e un progetto per il futuro». Ma questa del presidenzialismo non è una scusa per far saltare il tavolo e tornare a votare col Porcellum? Napoli assicura che questa volta il Cavaliere la riforma elettorale la vuole fare. Vedremo a breve.

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