Via libera al DEF 2017, il Documento di economia e finanza, approvato ieri, 11 aprile, dal Consiglio dei ministri con un giorno di ritardo rispetto a quanto previsto dalle normative vigenti. La lieve dilazione probabilmente è dovuta alla necessità di trovare la copertura finanziaria, dal momento che si è resa necessaria una manovra correttiva da 3,4 miliardi di euro (lo 0,2% del Pil), per far fronte alle richieste provenienti dalle autorità europee.
DEF 2017 in sintesi
Le nuove risorse saranno ottenute principalmente attraverso interventi sull’IVA (rafforzamento dello split payment e autofatturazione Iva anche per le società partecipate pubbliche), dalla lotta all’evasione fiscale e da altre azioni di recupero, senza che si arrivi ad un aumento del prelievo fiscale. Si prevede una crescita del Pil pari all’1,1% per il 2017 e incrementi differenziati per il 2018 e 2019. Per la prima volta nei documenti programmatici di bilancio entrano, accanto al Pil, gli indicatori del BES (Benessere Equo e Sostenibile), che saranno selezionati da uno specifico Comitato, sentite le Commissioni parlamentari competenti.
Gli indicatori
Ma in attesa della selezione definitiva il Governo ha scelto di anticipare in via sperimentale già nel Def 2017 un primo gruppo di indicatori:
̶ il reddito medio disponibile;
̶ un indice di diseguaglianza;
̶ il tasso di mancata partecipazione al lavoro;
̶ le emissioni di CO2 e di altri gas che possano alterare il clima.
Si tratta di una novità importante che non trova riscontro ancora in altri Paesi europei. Misure più dettagliate di intervento sono contenute nella cosiddetta manovra-bis, approvata dal Governo per dare concretezza alle politiche formulate nel DEF 2017.
Per ulteriori informazioni sul DEF 2017 consulta il comunicato stampa ufficiale del Consiglio dei ministri n. 23.
Consulta anche l’articolo DEF 2017-2019: che cosa si aspettano gli Enti locali per i prossimi anni dalla programmazione statale.
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