Personale, riscossione, revisori. Il Milleproroghe approvato definitivamente giovedì dal Parlamento è tornato a intervenire su questi temi sempre al centro dei nodi gestionali che impegnano gli amministratori locali, ma è rimasto lontano dall’individuare un assetto definitivo. Sulla riscossione, i problemi sollevati dalla “riforma” di maggio (articolo 7 del Dl 70/2011) e aggravati dai ritocchi frettolosi contenuti nella versione originaria del decreto sui rinvii, sembrano ormai troppo intricati perché il Parlamento possa trovare una soluzione “ordinata” sul 2012 (si veda l’articolo sotto). L’unico punto fermo è arrivato con il superamento del balletto delle competenze fra Comuni e Province sulla tassa rifiuti in Campania, fermato dalla proroga di un anno dell’attuale regime transitorio in attesa che dal 2013 la palla torni stabilmente ai Comuni con il debutto della Res (o Tares: prima o poi occorrerà che il legislatore trovi almeno un nome definitivo al nuovo prelievo “federalista”). Sugli strumenti esecutivi e le modalità di gestione della riscossione, invece, tutti i problemi rimangono aperti, e per evitare il caos nel 2013 sarà necessario mettere mano a una riforma complessiva in tempi utili. Paradossale è poi il quadro offerto dalla riforma dei revisori locali, dopo che la manovra bis di Ferragosto (articolo 16, comma 25 del Dl 138/2011) ha deciso di sottrarne la nomina al consiglio comunale (quindi alla maggioranza che governa l’ente) per affidarla a un meccanismo di estrazione a sorte da parte delle Prefetture all’interno di liste regionali. Il decreto che fissa le nuove regole per l’iscrizione dei professionisti nelle liste e la selezione per le diverse fasce demografiche in base al curriculum del revisore è già stato firmato, e attende solo la pubblicazione in «Gazzetta Ufficiale». Mentre al Viminale il ministro firmava il provvedimento, però, alla Camera un emendamento nato per far slittare in avanti il pacchetto di obblighi sulle Unioni “forzate” e le gestioni associate obbligatorie per gli enti fino a 5mila abitanti rinviava di nove mesi anche il debutto delle nuove regole sui controllori, che ora sono in calendario per il 29 settembre 2012. Che fare, nel frattempo? I revisori e i collegi che scadono da qui a fine settembre, ovviamente, dovranno essere rinnovati seguendo i vecchi meccanismi, ma l’uscita del decreto dovrebbe comunque avviare il meccanismo delle istanze che i professionisti devono presentare per far parte delle liste da cui verranno scelti i futuri guardiani dei conti locali. Per questa ragione, il Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili invita gli iscritti a fare comunque domanda subito dopo l’uscita del decreto ministeriale, anche se la riforma è a futura memoria. Rimane aperto, infine, il nodo del personale con contratti flessibili nei settori più interessati al problema, servizi scolastici ed educativi in testa. La versione finale del Milleproroghe permette di rinnovare tutti i contratti nel 2012 agli enti in linea con il Patto. Risultato: negli enti fuori linea questi servizi rischiano di saltare, e lo stesso pericolo è generalizzato per il 2013 quando entrerà in vigore il turn over al 50 per cento.
Pioggia di rinvii con pasticcio
Confermato lo slittamento della riforma dei revisori, ma il decreto è al via. I LIMITI/In servizi educativi e scuole rinnovo pieno dei contratti a termine solo negli enti in linea con il Patto e solo per il 2012
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