ROMA – È in dirittura d’arrivo il decreto legge sulla sicurezza approvato dal Consiglio dei ministri. Il testo è ora al Quirinale e nei prossimi giorni è attesa l’uscita sulla Gazzetta Ufficiale. Il provvedimento è stato approvato da Palazzo Chigi insieme a un disegno di legge con diverse altre disposizioni di sicurezza pubblica. Il Ddl, in particolare, contiene le norme per il rimpatrio dei cittadini comunitari che, dopo tre mesi dall’ingresso in Italia, non dimostrino di avere un reddito e un’abitazione dignitosa. Previsto, tra l’altro, anche il foglio di via per le prostitute che esercitano in strada violando le ordinanze dei sindaci. Una norma poi molto attesa dal popolo del web è quella che liberalizza gli accessi al wi-fi superando le disposizioni varate con il decreto antiterrorismo dell’allora ministro dell’Interno, Giuseppe Pisanu. Considerate le sorti molto precarie della legislatura, il disegno di legge rischia di finire in un vicolo cieco. Ma al Viminale non si esclude che le previsioni sul wi-fi possano anche decollare in modo autonomo: il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, considera fondamentale questo intervento e non si esclude un decreto-sprint per consentire comunque una liberalizzazione degli accessi dall’anno prossimo. Il Dl stabilisce, invece, il rafforzamento dell’Agenzia dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, con la previsione di contratti a tempo indeterminato e di una forma di autofinanziamento che consenta alla struttura – nata solo tre mesi fa – di rafforzarsi. Altra norma, che non ha mancato e continuerà a destare polemiche, riguarda l’applicazione delle ordinanze dei sindaci: secondo il decreto legge il prefetto «dispone» le misure necessarie per il «concorso delle Forze di polizia ai fini dell’attuazione» delle decisioni del comune. È stato osservato che così si rischiano di alterare gli equilibri istituzionali e costituzionali. Oltre alle misure sulla tracciabilità dei pagamenti negli appalti (si veda l’articolo a fianco), il decreto ha l’obiettivo di elevare il livello di sicurezza sia negli stadi che intorno agli impianti. Per questo è stato reintrodotto – sino al 30 giugno 2013 – l’istituto dell’arresto in flagranza differita (fino a 48 ore dall’evento sportivo). Facoltà che era scaduta lo scorso 30 giugno. Negli ultimi anni – come sottolinea la relazione illustrativa – sono infatti diminuiti gli incontri con feriti (del 41%), i denunciati sono saliti del 10% e il numero degli arrestati è calato del 41 per cento. L’unico dato in controtendenza è quello relativo alle lesioni riportate dagli steward che nel 2010 hanno registrato un aumento del 107% di feriti, dovuto ad aggressioni da parte delle tifoserie violente. Per rimediare a questa tendenza viene prevista, perciò, l’applicazione di una sanzione pecuniaria – da 20mila a 100mila euro – per le società sportive che impieghino gli steward in numero inferiore a quello prescritto. Per migliorare l’efficacia dei controlli in occasione delle manifestazioni sportive, vengono attribuiti agli steward compiti “ausiliari” dell’attività di polizia. Si tratta di compiti limitati all’ambito delle verifiche nell’impianto sportivo per il cui svolgimento non è richiesto l’esercizio di pubbliche funzioni o l’impiego operativo di appartenenti alle Forze di polizia. Agli steward sono contestualmente estese le forme di tutela già previste per i pubblici ufficiali in servizio di ordine pubblico in occasione di manifestazioni sportive.
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