Il catasto-view sarà presto più attendibile e fruibile del suo omologo di Google e, soprattutto, consentirà di scoprire subito edifici abusivi o di cui ci si è “dimenticati” di fare la denuncia agli uffici.
Aeroplani targati Agea (l’agenzia che controlla le erogazioni in agricoltura) da anni sorvolano il territorio italiano e, con cadenza triennale, ne aggiornano l’aerofotogrammetria. Il primo risultato di questa impresa è stata la caccia alle case fantasma, che proprio pochi giorni fa ha visto le sue battute finali con la pubblicazione delle ultime rendite presunte (si veda il Sole 24 Ore del 5 maggio scorso). Ma ormai si sta completando il secondo triennio 2010-2012, svolto ancora con la metodologia tradizionale delle foto dall’alto, che vengono poi sovrapposte alle mappe catastali per far saltar fuori le differenze.
Il primo censimento ha fatto emergere 1,2 milioni di unità immobiliari e un gettito potenziale annuo di almeno 400 milioni per Stato e Comuni. Ma il punto più importante è il controllo del territorio, un risultato che sino a pochi anni fa era addirittura impensabile, affidato com’era ai buoni uffici dei Comuni. La prova provata dell’inefficienza municipale sta proprio in quel milione di unità non registrate in catasto: possibile che siano tutte regolari quando da tempo la chiusura lavori coincide con la denuncia al Catasto?
Oggi, all’incontro mondiale organizzato dalla Fig (International federation of surveyors) con il Consiglio nazionale geometri e geometri laureati iniziato a Roma domenica, il Territorio annuncia la novità tecnologica che, con modifiche tutto sommato semplici, consentirà un’altra mini-rivoluzione catastale. «Stiamo effettuando sperimentazioni per arrivare ad avere le foto “oblique” degli edifici e non solo dall’alto – spiega Flavio Ferrante dell’agenzia del Territorio – e la speranza è di poter iniziare il triennio 2013-2015 con le nuove tecnologie. Non solo: si potrebbe passare da 50 a 20 pixel, con un miglioramento che di fatto quadruplicherebbe la risoluzione».
Una bella soddisfazione per il proprietario che potrebbe vedere sé stesso affacciato alla finestra del proprio edificio. Già, perché l’obiettivo del Territorio è quello di mettere tutta la cartografia online e renderla disponibile “anche alla signora Maria” in tempi non lunghissimi. Anzi, l’idea è quella di cliccare direttamente sull’immagine dell’immobile per ottenerne online la visura ipocatastale.
Il risultato sarebbe quindi avere una rilevazione triennale quasi senza errori: non dimentichiamo che quasi la metà di ciò che dall’alto sembrava case fantasma era invece senza rilevanza catastale e che per completare il quadro, dopo che molti avevano adempiuto spontaneamente alla denuncia, il Territorio aveva dovuto sguinzagliare migliaia di tecnici a effettuare centinaia di migliaia di sopralluoghi, anche con l’aiuto degli ordini professionali, geometri in prima linea.
Tecnicamente, si tratterebbe di installare due dispositivi in più per ogni velivolo: opportunamente inclinati, consentirebbero di fotografare anche le facciate degli edifici. Il tutto a costo zero, ricorda Ferrante, perché l’Agea deve fare comunque le foto per i suoi compiti istituzionali mentre il Territorio deve aggiornare le mappe, che poi a loro volta serviranno anche all’Agea.
I controlli
01|LA SITUAZIONE
Attualmente la “caccia” agli immobili fantasma utilizza fotografie aeree realizzate da aeroplani dell’Agenzia per le erogazioni in agricoltura (Agea). Tali immagini vengono sovrapposte alle mappe catastali in modo da individuare le differenze tra i dati ufficiali e gli immobili esistenti
02|I RISULTATI
Grazie a questo metodo finora sono stati individuati 1,2 milioni di unità immobiliari fantasma, per un gettito di almeno 400 milioni di euro a beneficio di Stato e Comuni
03|IL NUOVO METODO
L’agenzia del Territorio è pronta a potenziare le rilevazioni fatte con gli aeroplani. In particolare si sta lavorando per avere immagini anche delle facciate degli edifici, oltre che la vista dall’alto. Si punta a implementare il nuovo sistema già nel 2013. Ciò consentirebbe di eliminare, senza dover effettuare un accertamento “fisico”, immobili senza rilevanza catastale
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