Per l’Esecutivo Ue la manovra finanziaria italiana rischia di non essere conforme con le disposizioni sancite dal Patto di stabilità e crescita, deviando “dal percorso di aggiustamento richiesto” ai fini degli obiettivi di bilancio di medio termine per l’anno 2016.
Le clausole sulla flessibilità per le riforme strutturali e gli investimenti “non possono essere usate per compensare i tagli della tassazione sulla proprietà immobiliare”, è stato il commento con cui il vicepresidente della Commissione europea, Valdis Dombrovskis, ha accolto i giudizi dell’Esecutivo Ue sulle bozze di bilancio 2016.
“Dovremo discutere con le autorità italiane – ha aggiunto Dombrovskis – su quali riforme strutturali aggiuntive l’Italia ha intenzione di attuare” allo scopo di compensare l’abolizione della Tasi. L’Esecutivo Ue è tornato, infatti, a puntare il dito contro i tagli delle tasse sugli immobili.
Nel documento di valutazione sulla legge di stabilità, si legge: “L’abrogazione dell’imposta di proprietà sulle residenze primarie non è in linea con l’obiettivo di raggiungere una struttura fiscale più efficiente spostando la tassazione dai fattori produttivi alla proprietà”. La valutazione sull’ammissibilità alla flessibilità richiesta dall’Italia sugli investimenti, le riforme e i migranti arriverà invece in primavera.
Il nostro Paese, che anche lo scorso anno era fra quelli a rischio di non conformità, quest’anno è accompagnato da Austria e Lituania. La Commissione europea pretende da l Governo “più sforzi” per far sì che la spending review diventi “parte integrante del processo di bilancio a tutti i livelli” governativi. Il monitoraggio sulla capacità o meno dell’Italia di rispettare gli obblighi del Patto quindi continuerà e un nuovo giudizio sarà dato nella valutazione del prossimo Programma di Stabilità.
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