Cambia la norma della manovra sul Patto di stabilità interno: entra “il coefficiente di correzione connesso alla dinamica nel miglioramento conseguito dalle singole amministrazioni rispetto alle precedenti con riguardo ai parametri” di virtuosità dei comuni. È questa la modifica introdotta dal maxiemendamento alla manovra correttiva su cui il Governo ha posto la fiducia, votata ieri dal Senato. Oggi toccherà alla Camera dei deputati dare il via libera alla conversione in legge del decreto-legge 98/2011, che andrà domani stesso in Gazzetta Ufficiale. Tornando al Patto, salta inoltre uno dei parametri di virtuosità, quello del “rapporto tra spesa in conto capitale, finanziata con risorse proprie e spesa corrente”, e viene riformulato l’ultimo criterio sulle dismissioni di partecipazioni societarie. Nella nuova versione il riferimento non è solo alle privatizzazioni già fatte ma anche quelle in essere o future. Il Governo ha incassato la fiducia di Palazzo Madama con 161 voti favorevoli, contrari 135 e tre astenuti. Tra le principali novità del passaggio in Senato, che fa lievitare la manovra a oltre 70 miliardi in due anni, il taglio lineare alle agevolazioni fiscali, le novità sulle pensioni, il ticket sanitario che scatta subito, la rimodulazione dell’imposta di bollo sui dossier titoli, le novità su bonus e stock option, le privatizzazioni, le liberalizzazioni delle professioni e l’ammortamento sulle concessioni. “Il clima di emergenza e di coesione nazionale non può mettere in secondo piano il merito della questione: secondo i nostri primi dati con questa manovra, dal 2014 ben 2.304 comuni avranno un peso della manovra superiore al 10% della loro spesa corrente, mentre per 1.483 comuni la stessa manovra significherà 100 euro in più sulle spalle di ogni cittadino”, ha affermato il sindaco di Lodi e rappresentante Anci in Conferenza unificata, Lorenzo Guerini, nel corso del Consiglio nazionale dell’Anci a Livorno. “Per questo motivo – sostiene Guerini – non possiamo esimerci dall’esprimere forte contrarietà per questa manovra, che pregiudica fortemente l’avvio del processo federalista e lede in maniera pesante il principio di autonomia dei comuni”. Queste le novità del passaggio del decreto a Palazzo Madama.
TAGLI BONUS FISCALI: il taglio del 5% per il 2013 e del 20% a partire dal 2014 toccherà tutti i bonus e il gettito previsto pari a regime a 20 miliardi. Dall’intervento si stima un aumento della pressione fiscale di circa l’1%. La stretta non verrà applicata soltanto se entro il 30 settembre 2013 sarà esercitata la delega con la riforma fiscale. Ad essere colpite anche le agevolazioni alle famiglie con figli, le spese per l’istruzione, quelle mediche, per gli asili nido e le ristrutturazioni edilizie.
TICKET SUBITO: scatta da subito il superticket sanitario da 10 euro sulle visite specialistiche e le analisi mediche. Per evitarlo le regioni potranno usare fondi propri o ricorrere a altri ticket.
RIVALUTAZIONE PENSIONI: si allenta la stretta. Viene aumentato dal 45 al 70% il coefficiente di rivalutazione per i trattamenti tra 3 e 5 volte il minimo (per gli assegni tra 1.400 e 2.300 euro). Si azzera oltre tale soglia.
TAGLIO PENSIONI D’ORO: contributo di solidarietà del 5% sui trattamenti da 90mila euro in su e del 10% oltre i 150mila.
PENSIONI-ASPETTATIVA DI VITA: anticipo al 2013 dell’adeguamento triennale dell’età di pensionamento all’aspettativa di vita media calcolata dall’Istat. Dal 2013 ci vorranno 3 mesi in più per ottenere il pensionamento di vecchiaia, dal 2016 al 2030 ne serviranno quattro, dal 2030 al 2050 si scende di nuovo a 3 mesi.
AUMENTO ETÀ PENSIONE, DA 2012 1 MESE IN PIÙ: posticipo nel 2012 di 1 mese e poi di 2 nel 2013 e di 3 nel 2014 dell’uscita dal lavoro per chi ha 40 anni di contributi.
BOLLO DEPOSITI TITOLI: l’aumento dell’imposta di bollo viene rimodulato. Fino a 50mila euro i depositi titoli sono esenti dal superbollo e continueranno a versare 34,20 euro annui. Sui conti con giacenza compresa fra 50mila e 150mila euro il bollo salirà a 70 euro annui subito e a 230 dal 2013, su quelli fra 150mil e 500mila l’onere salirà prima a 240 e poi a 780. Oltre questo livello si pagheranno 680 euro fino alla fine del 2012 e 1.100 dopo.
FORFAIT 5% IMPRESE GIOVANI: i giovani sotto i 35 anni che apriranno una nuova attività pagheranno solo un forfait fiscale del 5%. Il Senato rende illimitata la misura entro il limite d’età.
CONCESSIONARIE: aumento dello 0,3% dell’Irap (da 3,9% a 4,2%) sulle concessionarie. Fanno eccezione autostrade e trafori per cui resta confermata la riduzione dal 5% all’1% della deducibilità delle somme accantonate nel cosiddetto fondo di ripristino.
STOCK OPTION: aumenta la base imponibile di bonus e stock option su cui viene applicata un’aliquota addizionale del 10 per cento.
PRIVATIZZAZIONI: entro il 2013 arriverà il via libera a uno o più piani di privatizzazioni per la dismissione di partecipazioni azionarie dello Stato e di enti pubblici non territoriali.
LIBERALIZAZIONE PROFESSIONI: il governo rinvia la liberalizzazione al confronto con le categoria, ma gli ordini professionali non verranno aboliti. Dopo 8 mesi tutto ciò che non sarà regolamentato sarà libero.
ACCISE: restano confermati gli aumenti delle aliquote delle accise a decorrere dal 1 gennaio 2012.
GIUDICI TRIBUTARI: arrivano limitazioni territoriali per lo svolgimento della funzione di giudice tributario.
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