Patto di stabilità con aggiustamenti

Accelerazione sulla manovra correttiva, la conversione in settimana con pochi emendamenti qualificati. Tra le novità, clausola di salvaguardia sulle agevolazioni fiscali e superbollo sui conti titoli graduato

l 13 Luglio 2011
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Il Ministro dell’economia Giulio Tremonti incontra oggi alle 8.30 al Tesoro i rappresentanti delle regioni e degli enti locali sulla manovra economica. Oggi è atteso il via libera al decreto in Commissione bilancio del Senato dove dovrebbero essere esaminate le novità da apportare al provvedimento. Possibile la conversione della legge già in settimana: domani al Senato e sabato (o addirittura venerdì sera) alla Camera. Tra le misure in arrivo, il taglio lineare alle agevolazioni fiscali a più gradualità nella norma sull’imposta di bollo sui conti titoli, novità sulla rivalutazione delle pensioni alte e gli ammortamenti finanziari per le opere in concessione oltre alla possibile revisione del patto di stabilità interno dei comuni. Dieci-quindici modifiche, su cui Governo e maggioranza hanno trovato l’intesa ad intervenire in manovra. Oltre come detto alle possibili modifiche al Patto di stabilità dei comuni, si anticipa l’introduzione della clausola di salvaguardia nella manovra (inizialmente doveva andare nelle legge di stabilità ad ottobre). La clausola prevede un taglio lineare del 15% di tutte le agevolazioni fiscali che scatterà se la delega fiscale non sarà approvata entro il 2013. È una clausola a garanzia della copertura dei 14,7 miliardi che mancano all’appello alla correzione da circa 40 miliardi della manovra. E ancora, l’aumento dell’imposta di bollo sui conti titoli dovrebbe diventare più graduale. Si valuta anche la possibilità di modificare il tetto del valore dei depositi titoli per l’applicazione dell’imposta. Al momento la manovra per il 2011 e il 2012 aumenta l’imposta a 120 euro, mentre dal 2013 salirà a 150 euro o a 380 a seconda che il valore nominale o di rimborso complessivo del deposito titoli presso ciascuna banca sia inferiore o meno a 50mila euro.
Per quanto riguarda la rivalutazione delle pensioni, dovrebbe saltare la stretta al 45% sugli assegni tra 3 e 5 volte il minimo Inps. Attualmente la norma prevede nel biennio 2012-2013 una rivalutazione del 100% per gli assegni fino a 3 volte il trattamento minimo Inps (1.428 euro); da 3 a 5 volte il trattamento minimo un’indicizzazione del 45% (da 1.428 a 2.380), la parte eccedente nessuna rivalutazione. In arrivo infine novità sulla norma che prevede un tetto all’1% della deducibilità delle spese di ammortamento per le concessioni. “Presenteremo quattro emendamenti, uno sul Patto di stabilità in favore dei comuni virtuosi, uno sulle pensioni, a tutela dei pensionati per colpire le pensioni d’oro e i costi della politica, uno sull’incremento dell’imposta di bollo sui conti titoli e uno per risolvere il problema delle infrastrutture”. Queste le parole del capogruppo della Lega Nord al Senato, Federico Bricolo, dopo l’incontro al della maggioranza con il Ministro dell’economia, Giulio Tremonti. Alla domanda se il ministro abbia accolto con favore le richieste della Lega, Bricolo ha risposto che “il confronto è stato positivo”. “L’incontro con Tremonti è andato bene, molte delle criticità che avevamo sollevato e che presenteremo in pochi emendamenti è possibile che siano raccolte”, ha fatto eco la presidente dei senatori del Pd, Anna Finocchiaro, al termine dell’incontro al Senato con Tremonti, presente anche il Ministro della semplificazione Roberto Calderoli. La presidente dei senatori del Pd, che ha parlato a nome di tutti i rappresentanti delle opposizioni presenti all’incontro con il governo, ha spiegato quali sono i punti accolti: “Sulla necessità di maggiore equità e dunque sull’indicizzazione di pensioni e retribuzioni solo a quelle che sono 8 volte sopra il minimo potrà essere accolta la nostra richiesta, la progressività delle imposte sui risparmi con l’esclusione dei Bot, sulla moralizzazione e le regole: i grandi eventi non saranno più regolati dalla Protezione civile, verrà valutata la possibilità di togliere il tetto di un milione agli appalti senza evidenza pubblica”. E ancora “viene accolta la nostra proposta di rivedere le norme sulla riduzione dell’ammortamento per evitare che le imprese non investano più in opere pubbliche, una misura – ha sottolineato Finocchiaro – importante per la crescita. Ci sono aperture del governo anche su liberalizzazioni, costi della politica e su altri temi importanti ci sarà una valutazione. Pur non cambiando la nostra opinione sulla manovra ci saranno alcune modifiche per renderla meno ingiusta e meno irrazionale” e su questo risultato “ha fatto premio il modo in cui si è comportata l’opposizione con serietà e piena responsabilità, anche il voteremo comunque no”.
Ieri intanto Osvaldo Napoli e Graziano del Rio, rispettivamente Presidente facente funzioni e Responsabile per la finanza locale dell’Anci, hanno presentato a Maurizio Gasparri, presidente del Gruppo del Pdl durante un incontro al Senato, le proposte sulla manovra, offrendo “senso di responsabilità” ma chiedendo anche “modifiche necessarie”. Fra le proposte avanzate dai comuni e dall’Anci in prima linea la riduzione del taglio al Fondo di riequilibrio del federalismo fiscale che metterebbe in ginocchio le amministrazioni, oltre che porre una pietra tombale sul processo di attuazione. Inoltre l’abolizione delle norme sui comuni virtuosi è stata avanzata come priorità per gli effetti paradossali che essa genera anche nei confronti degli altri enti. Infine è stata chiesta la soppressione delle norme che limitano l’autonomia. In cambio di questo i comuni si sono detti pronti a continuare a fare la loro parte, rispettando il patto di stabilità programmato in cambio della promessa di lasciare dentro il comparto eventuali surplus che i comuni stessi dovessero produrre. “Capiamo l’emergenza – hanno dichiarato gli esponenti dei primi cittadini – ma vogliamo comunque il rispetto, essendo interlocutori istituzionali che hanno sempre portato elementi positivi ai tavoli”.

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