«Dividere il pese tra chi demonizza lo strumento dei voucher e chi ne voleva circoscrivere i limiti sarebbe stato solo un errore per l’Italia – ha spiegato Paolo Gentiloni -. Ora con questa decisione si libera il tavolo da una discussione ideologica che non ci avrebbe aiutato e che non ridimensiona ma conferma il nostro impegno per regolare in modo moderno e avanzato il mercato del lavoro. Lo faremo individuando uno strumento all’altezza che possa dare una risposta a questa esigenza».
«Abbiamo deciso che per affrontare questi temi era più facile abrogare la norma e ripartire dal confronto già in corso con sindacati e imprese» ha spiegato a sua il ministro del Lavoro Giuliano Poletti. Che no sottovaluta il problema del lavoro nero, ma spiega: «Con l’abolizione dei voucher il rischio di aumento del lavoro nero esiste. Ma non dimentichiamo che il lavoro nero è vietato. Dobbiamo partire dall’idea che le imprese devono fare le cose secondo la legge ed è doveroso pensare che i rapporti di lavoro vengano regolati dai contratti di lavoro»…
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La Stampa
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