Passo indietro su voucher e appalti, cancellato il referendum del 28 maggio

Il Consiglio dei ministri modifica le regole contestate dalla Cgil: per i buoni lavoro previsto un periodo transitorio sino alla fine dell’anno

La Stampa
18 Marzo 2017
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Via libera del Consiglio dei ministri al decreto che cancella completamente i voucher. L’effetto però non sarà immediato, infatti, come ha spiegato ieri il premier è stata prevista una fase transitoria «per evitare impatti negativi», in pratica dall’entrata in vigore del decreto chi ha comperato i buoni lavoro potrà utilizzarli sino alla fine dell’anno. Dal 2018 poi saranno aboliti del tutto. In parallelo il cdm ha ripristinato anche la responsabilità solidale negli appalti, altra questione finita nel mirino della Cgil . In questo modo il referendum convocato per il 28 maggio è completamente superato ed il governo può tirare un sospiro di sollievo.

«Dividere il pese tra chi demonizza lo strumento dei voucher e chi ne voleva circoscrivere i limiti sarebbe stato solo un errore per l’Italia – ha spiegato Paolo Gentiloni -. Ora con questa decisione si libera il tavolo da una discussione ideologica che non ci avrebbe aiutato e che non ridimensiona ma conferma il nostro impegno per regolare in modo moderno e avanzato il mercato del lavoro. Lo faremo individuando uno strumento all’altezza che possa dare una risposta a questa esigenza».
«Abbiamo deciso che per affrontare questi temi era più facile abrogare la norma e ripartire dal confronto già in corso con sindacati e imprese» ha spiegato a sua il ministro del Lavoro Giuliano Poletti. Che no sottovaluta il problema del lavoro nero, ma spiega: «Con l’abolizione dei voucher il rischio di aumento del lavoro nero esiste. Ma non dimentichiamo che il lavoro nero è vietato. Dobbiamo partire dall’idea che le imprese devono fare le cose secondo la legge ed è doveroso pensare che i rapporti di lavoro vengano regolati dai contratti di lavoro»…

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