Dieci decreti attuativi della riforma Madia, che entreranno in Parlamento dopo l’esame del d.d.l. stabilità e probabilmente con l’anno nuovo, sono ai blocchi di partenza.
Il Ministero della pubblica amministrazione ha messo a punto una parte sostanziosa della riforma Madia approvata ad agosto dal Parlamento con un pacchetto corposo di decreti pronti per entrare in Consiglio dei Ministri.
I primi dieci decreti riguardano: società partecipate, spa locali (e in particolare sui servizi pubblici locali), l’introduzione del Foia (per la trasparenza nelle p.a.), la riforma del codice dell’amministrazione digitale (con pagamenti via sms e domicilio digitale), la riforma dei porti, le Camere di commercio (con il taglio delle sedi e la modifica delle funzioni), le procedure della Conferenza dei servizi, sugli insediamenti produttivi strategici (con il taglio della burocrazia del 50%) e il d.lgs. sulle Forze di polizia e l’accorpamento dei Forestali.
E ancora: spunta tra i decreti quello per la selezione dei dirigenti delle Asl, inserito nel ddl Madia con un emendamento Pd durante il passaggio alla Camera. Sul tema, viene riferito, il ministero ha deciso di scrivere un decreto ad hoc, scorporando le norme dal pacchetto sulla dirigenza pubblica e gli statali atteso per la prossima primavera.
L’ipotesi, che dovrà essere confermata nei prossimi giorni dopo un confronto con il premier Matteo Renzi, è di portare il primo pacchetto in C.d.M. per il 22 dicembre.
Non è escluso, fanno notare fonti di Palazzo Chigi, che la prima tranche venga asciugata e che alcuni dei primi dieci decreti vengano accantonati per confluire nella seconda tranche.
(Fonte: Public Policy)
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