Si legge in una nota diramata il 3 gennaio scorso:
Il Conto Annuale 2009, pubblicato a fine dicembre dalla Ragioneria Generale dello Stato (RGS), conferma l’entità dell’impatto che le norme di contrasto all’assenteismo (L.133/2008 e successivi interventi) hanno prodotto sui comportamenti di assenza dei dipendenti pubblici. I dati del Conto Annuale, dunque, sono pienamente in linea con quelli del Monitoraggio sulle assenze per malattia che il Dipartimento della Funzione Pubblica realizza mensilmente da giugno 2008, confermandone la robustezza statistica e metodologica.
La rilevazione del Ministero indica un calo medio delle assenze per malattia di circa il 35% nei primi 30 mesi di operatività, dato in linea con il – 34% medio in due anni desumibile dal Conto Annuale 2009.
In particolare, il Ministero per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione effettua la rilevazione da giugno 2008 – da agosto 2008 in collaborazione con l’Istat – sul complesso delle amministrazioni pubbliche (ad esclusione dei comparti Scuola, Università, Pubblica Sicurezza e Vigili del Fuoco). La rilevazione indica che le nuove regole hanno ridotto i giorni di assenza per malattia in misura significativa: -38% nel primo anno di applicazione (luglio 2008-giugno 2009), -30,2% nel secondo anno (luglio 2009-giugno 2010). Nei primi 30 mesi di operatività della norma il calo medio delle assenze per malattia è stato di circa il 35%.
La contrazione media delle assenze dei dipendenti pubblici nel 2008 e nel 2009 che è possibile calcolare sulla base del Conto Annuale 2009, è di circa il 34%.
Proiettandolo su un intero anno l’operatività della L.133/2008, nel 2008 la riduzione dei giorni di malattia è stata del 39,6% (-38% secondo le stime del monitoraggio). Nel 2009 il numero medio di giorni di assenza per malattia si è ridotto di oltre il 28% rispetto al 2007, anno nel quale la L. 133/2008 non operava ancora. La discesa delle assenze per malattia è quindi proseguita con la stessa intensità del 2008, come evidenziato nel testo di Sintesi del Conto Annuale disponibile sul sito del Ministero dell’Economia.
Questi dati chiudono definitivamente ogni stucchevole polemica sull’attendibilità dei monitoraggi sin qui effettuati dal Ministero per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione.
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