Pagamenti p.a., 650 emendamenti da discutere oggi

I punti principali: allentamento del Patto di stabilità per i comuni virtuosi, termini perentori per le p.a., ampliamento delle compensazioni

24 Aprile 2013
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Allentamento del patto di stabilità per i comuni virtuosi. Ampliamento delle compensazioni anche con i debiti fiscali. Termini perentori per le pubbliche amministrazioni chiamante a saldare i debiti con le aziende, i professionisti e le cooperative. Questi i punti principali su cui sono confluite le proposte di emendamento di Pd e Pdl, al decreto pagamenti, la cui scadenza per la presentazione era ieri mattina alle 13.

In totale sono circa 650 gli emendamenti depositati in Commissione speciale della Camera dai diversi gruppi e dai singoli parlamentari. Previsto dunque per oggi l’inizio della discussione per l’ammissibilità degli emendamenti, salvo che impegni istituzionali facciano slittare il tutto alla prossima settimana. «A questo proposito» sottolinea l’onorevole Maurizio Bernardo, relatore del Pdl sul decreto pagamenti «sarà importate sapere se le risorse messe a disposizione per il decreto pagamenti dal governo uscente, saranno confermate o rafforzate anche dal nuovo governo».

Sul versante delle risorse infatti, la novità potrebbe riguardare direttamente l’allentamento del Patto di stabilità interno anche per tutto il 2014, andando così a liberare direttamente pagamenti degli enti locali per altri 7,5 miliardi di euro, rispetto ai 5 miliardi del 2013. Aperta anche la partita sull’ampliamento delle compensazioni. In ballo infine, anche la questione sulle scadenze. Entro il 15 settembre infatti, le pubbliche amministrazioni sono tenute a effettuare la valutazione complessiva dei debiti pregressi.

La richiesta, sarebbe quindi quella di anticipare di un paio di mesi la scadenza prevista. Confermata invece, la proposta di retrodatare il Documento unico regolarità contributiva (si veda ItaliaOggi del 23/4/13). Sarà quindi necessario attendere giovedì 2 e venerdì 3 maggio, per l’approvazione del testo del decreto, di fronte alle commissioni speciali. Prevista invece per il 6 maggio, l’inizio della discussione in aula.

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