Impresa in un solo giorno, accelerazione dei pagamenti da parte delle pubbliche amministrazioni verso le imprese, semplificazione burocratica e degli appalti. Il Senato ha approvato ieri mattina il d.d.l. 2626 recante lo statuto delle imprese. Il d.d.l. passa ora all’esame della Camera dei deputati. Da notare come per uno degli elementi più qualificanti della nuova legge (Montecitorio non dovrebbe apportare modifiche), vale a dire la possibilità per l’Antitrust di irrogare sanzioni ai soggetti pagatori in ritardo, non si preveda l’estensione della misura alle pubbliche amministrazioni. Ok invece, anche se solo a livello di o.d.g., alla compensazione con gli enti locali dei crediti vantati dalle imprese nei loro confronti.
Secondo la senatrice del Pdl Simona Vicari,”il voto conferma l’attenzione della politica per il settore delle piccole e medie imprese”. “Attraverso lo Statuto delle imprese – ha spiegato la senatrice – si vuole fornire una prima risposta immediata alle istanze delle aziende in un periodo di forte crisi. In questo senso la normativa si snoda lungo tre importanti punti: la semplificazione delle procedure per l’avvio delle attività di impresa con l’obiettivo di aprire un’attività imprenditoriale in un solo giorno; risolvere il problema dei ritardati pagamenti tra imprese e tra imprese e pubblica amministrazione che da sempre rappresenta uno dei limiti allo sviluppo del settore; infine facilitazioni nell’accesso al credito, premiando la progettualità rispetto alle garanzie. Rilanciare le Pmi è fondamentale per la nostra economia e per impostare la ripresa e per questo sono necessari strumenti che favoriscano tutto questo”. “Ora più che mai è necessario accelerare l’iter alla Camera per il varo definitivo. Dobbiamo dare un segnale di fiducia a milioni di imprenditori”, ha dichiarato Sergio Silvestrini, segretario generale della Cna (Confederazione nazionale dell’artigianato e delle piccole e medie imprese). “Vogliamo sperare che l’approvazione del provvedimento da parte del Senato – ha aggiunto Silvestrini – rappresenti un primo segnale di discontinuità positiva nell’attenzione del Parlamento verso le imprese, e che questo funzioni da stimolo per adottare rapidamente tutte quelle misure necessarie per ridare fiato e fiducia all’economia e al lavoro”. “Molti, troppi provvedimenti, oltre allo Statuto delle Imprese, sono fermi in Parlamento. Un lusso che il Paese non può più permettersi. Occorre accelerare la loro approvazione, facendo leva su in rinnovato spirito di confronto e di dialogo fra le forze politiche, che metta in primo piano l’interesse generale”. “La CNA saluta con favore il voto del Senato sullo Statuto che, pur rappresentando una cornice di principi e di indirizzi, contiene il riconoscimento del valore strategico delle piccole imprese nel sistema produttivo italiano, e sottolinea la volontà di favorirne la diffusione e il rafforzamento”. “Lo Statuto interviene, fra le altre cose, in materia di semplificazione burocratica, di appalti e di contrasto ai ritardi nei pagamenti. Sono tutti spunti molto importanti – ha concluso Silvestrini – per cominciare a costruire un contesto legislativo più favorevole e più vicino ai bisogni di tantissimi piccoli imprenditori alle prese ogni giorno con mille difficoltà”. L’Aula di Palazzo Madama, ha poi sottolineato il senatore del Pd Raffaele Ranucci, ha approvato anche un ordine del giorno sul “fenomeno dei ritardati pagamenti della Pubblica amministrazione alle imprese”. L’ordine del giorno, sottoscritto anche dal Terzo Polo, impegna il governo “a valutare che i crediti certificati vantati dalle imprese nei confronti del comune, della provincia e della regione ove è ubicata la sede legale, qualora non riscossi, possano essere compensati, anche parzialmente, nel periodo d’imposta successivo a quello di ritardato pagamento, con i debiti erariali dovuti, rispettivamente, nei confronti di ciascuno dei predetti enti pubblici e che tale compensazione possa essere perfezionata con accordo transattivo tra le parti, previo accertamento della regolarità dei versamenti tributari e contributivi dall’impresa nei confronti dello Stato e degli altri enti pubblici”. Secondo la senatrice dell’Idv Patrizia Bugnano, capogruppo in Commissione Industria al Senato, “l’opposizione ha votato a favore dello statuto delle imprese ma con molte riserve, siamo sempre pronti a fare la nostra parte per il bene del Paese ma il provvedimento è un’altra occasione mancata da parte del Governo: bisogna passare dalle parole ai fatti, serve una politica di interventi strutturali a sostegno delle imprese”. Secondo il senatore della Lega Nord Luciano Cagnin, capogruppo in Commissione attività produttive di Palazzo Madama, “la normativa che abbiamo approvato stabilisce i diritti fondamentali delle imprese, definendone lo status giuridico, con particolare riferimento alle micro, piccole e medie imprese, disciplinando i rapporti con le istituzioni e le pubbliche amministrazioni ed attribuendo incentivi ed agevolazioni anche di carattere fiscale, in ossequio alle indicazioni contenute nello Small Business Act adottato dall’Unione europea”.
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