Come mai una commissione d’inchiesta bicamerale su appalti pubblici e corruzione, senatore Zanda? Non ci sono già le inchieste della magistratura, non c’è l’Autorità anticorruzione presieduta da Raffaele Cantone?
La commissione non dovrà in nessun modo sovrapporsi al lavoro dei magistrati né a quello del commissario Cantone. Ma ci sono almeno tre ordini di ragioni per una commissione d’inchiesta. La prima è che la violenza con cui la corruzione è emersa negli ultimi tempi sta diventando un carattere nazionale negativo. La seconda ha a che fare con i ricaschi economici del fenomeno: la Corte dei conti ha stimato in 60 miliardi l’anno il costo della corruzione. Ci sono poi da considerare, perché i fenomeni sono collegati, i 120 miliardi di evasione fiscale e i 200-250 miliardi di economia sommersa. Si tratta di un volume di denari così elevato da condizionare in modo pesantissimo l’economia nazionale. La terza ragione riguarda la necessità di analizzare il fenomeno lì dove non possono arrivare la magistratura e l’autorità anticorruzione: mettere a fuoco, in un sistema così ramificato, le relazioni tra politica, pubblica amministrazione, Comuni, Regioni, corpi tecnici pubblici, il sistema di imprese, la finanza, la criminalità e persino con la società italiana, con quello che è stato definito “mondo di mezzo”. La corruzione è diventata purtroppo fenomeno a larga base sociale, una piovra.
Quali sono le finalità?
Finalità collegate all’attività parlamentare: comprendere fino in fondo il fenomeno e indicare nuovi strumenti legislativi. Per esempio ritengo della massima importanza etica disciplinare i subappalti e gli appalti secretati, ossia quelli di alto livello di riservatezza. Non si tratta certo di aumentare il numero delle norme, ma renderle quanto più semplici possibili. Poche ma chiare.
Questa giusta priorità data al tema della corruzione stride un po’ con le lungaggini e le discussioni giuridiche attorno ai vitalizi da sospendere per gli ex parlamentari condannati per reati gravi come mafia e appunto corruzione…
È fuori discussione la necessità di non corrispondere le pensioni agli ex parlamentari condannati in via definitiva per mafia, corruzione, peculato, furto, reati di sangue e altri di questa gravità. Ma c’è anche da verificare che la delibera della Presidenza sia costituzionale con assoluta certezza. La misura verrà adottata certamente, ma il Parlamento deve garantire la sua costituzionalità.
Se la sente di dire qualcosa ai suoi colleghi della Camera alle prese con difficili scelte sull’Italicum?
Quello che posso dire è che la legge elettorale è in discussione in?Parlamento da un anno e 3 mesi, la Camera ha già approvato un testo con il voto di quasi tutto il Pd, un testo che poi il Senato ha rinnovato a fondo superando le liste bloccate con l’introduzione delle preferenze, garantendo la parità di genere, aumentando la soglia per attribuire il premio di maggioranza al 40%, mantenendo il ballottaggio, imponendo ai partiti di presentare il loro statuto, abbassando e unificando la soglia minima di ingresso al 3%. Mi sembrano grossi passi avanti, molti dei quali compiuti anche grazie alla minoranza. Il mio giudizio complessivo sulla legge è buono. È una legge che ottempera le indicazioni della Corte costituzionale.
Si parla anche di possibili modifiche alla riforma del Senato da apportare a Palazzo Madama in terza lettura…
La Camera ha già approvato senza modifiche rispetto a quanto fatto in?Senato una parte consistente del disegno di legge costituzionale. È quasi ovvio che il Senato potrà ora intervenire solo sulle parti modificate alla Camera.
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