La Camera dei deputati ha approvato nella giornata di ieri il testo unificato delle proposte di legge recanti rubrica “Misure per il sostegno e la valorizzazione dei comuni con popolazione fino a 5.000 abitanti e dei territori montani e rurali, nonché disposizioni per la riqualificazione e il recupero dei centri storici” (C. 65-2284-A). Il provvedimento transita ora all’esame del Senato.
Riportiamo di seguito le parole di Ermete Realacci, presidente della Commissione Ambiente Territorio e Lavori Pubblici della Camera e primo firmatario della proposta di legge sui Piccoli Comuni
“Oggi è una bella giornata per chi vuole bene all’Italia: la Camera ha approvato all’unanimità la legge per la valorizzazione dei Piccoli Comuni. Una legge bipartisan nata a partire da una mia proposta di legge cui si è collegata quella analoga della collega Terzoni che aiuterà l’Italia ad essere più forte e coesa, ad affrontare il futuro. Questo testo, di cui sono stati relatori i colleghi Borghi, Iannuzzi e Misiani, è un’opportunità per tutto il Paese per un’idea di sviluppo che punta sui territori e sulle comunità, che coniuga storia, cultura e saperi tradizionali con l’innovazione, le nuove tecnologie e la green economy”.
“Senza bicameralismo paritario questa legge sarebbe già stata approvata definitivamente nelle passate legislature, quando per ben tre volte è stata varata dalla Camera e fermata poi in Senato. Mi auguro che questa sia la volta buona e che si arrivi all’approvazione definitiva per l’Anno nazionale dei Borghi indetto dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo per il 2017”. “I nostri 5.585 Piccoli Comuni – prosegue Realacci – non sono un’eredità del passato, ma una straordinaria occasione per difendere la nostra identità, le nostre qualità e proiettarle nel futuro. Un’idea ambiziosa di Italia passa anche dalla giusta valorizzazione di territori, comunità e talenti. Si configura come il presupposto da cui parte questa legge a lungo attesa, sostenuta anche fuori dal parlamento da associazioni come Legambiente e Coldiretti. Uno dei primi a capire l’importanza di questa visione dell’Italia fu il Presidente emerito Ciampi, che in un messaggio inviatomi in occasione di Voler Bene all’Italia 2002 definì questi borghi un presidio di civiltà, un’opportunità da cogliere”.
Ma quali misure propone la legge sui Piccoli Comuni appena passato al vaglio della Camera? Norme volte a favorire la diffusione della banda larga, una dotazione dei servizi più razionale ed efficiente, itinerari di mobilità e turismo dolce, la promozione delle produzioni agroalimentari a filiera corta. Previste anche semplificazioni per il recupero dei centri storici in abbandono o a rischio spopolamento da riconvertire in alberghi diffusi, opere di manutenzione del territorio con priorità alla tutela dell’ambiente, la messa in sicurezza di strade e scuole, l’efficientamento energetico del patrimonio edilizio pubblico e interventi in favore dei cittadini residenti e delle attività produttive insediate nei centri minori. Per le aree oggi in condizioni di maggior difficoltà è inoltre previsto uno specifico stanziamento di 100 milioni per il periodo che va dal 2017 al 2023.”
>> In allegato il documento che dà evidenza delle tre precedenti approvazioni in prima lettura alla Camera (due all’unanimità e una a larghissima maggioranza) nelle precedenti legislature. In tutti e tre i casi citati l’iter legislativo si arrestò poi al Senato.
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