Ok all’accordo per il rinnovo dei contratti per il Pubblico Impiego

Gli aumenti, recita l’accordo, saranno “non inferiori a 85 euro medi”: in allegato il testo dell’intesa raggiunta

1 Dicembre 2016
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Nella tarda serata di ieri il Governo e le parti sindacali hanno raggiunto l’accordo per il rinnovo dei contratti del Pubblico Impiego. È stato pertanto chiuso l’accordo sul contratto della Pubblica amministrazione, dopo una giornata di confronto a Palazzo Vidoni. Il contratto del Pubblico Impiego era bloccato da sette anni. Al tavolo erano presenti il ministro della Funzione pubblica, Marianna Madia, i leader di Cgil, Cisl e Uil, Susanna Camusso, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo, e i rappresentanti delle categorie. Tutti hanno firmato. L’accordo siglato vale “quasi 5 miliardi in tre anni”, come spiegato dalla ministra della Pubblica Amministrazione Marianna Madia in conferenza stampa.

La CGIL in un comunicato delinea le linee guida che hanno definito e guidato il percorso di rinnovo: “Dopo sette anni di blocco della contrattazione si interviene correggendo le norme introdotte dalla legge Brunetta e dalla Buona scuola che limitavano la contrattazione ridandole ruolo e titolarità. Si ripristina un sistema di relazioni sindacali in tutti i settori basato sulla partecipazione di lavoratori e sindacati all’organizzazione e alle condizioni di lavoro, alla valorizzazione professionale, che supera la pratica degli atti unilaterali. Di particolare valore la garanzia assunta dal governo di rinnovare i contratti dei lavoratori precari assunti dalle pubbliche amministrazioni in scadenza e l’impegno a superare con apposite norme il precariato all’interno della Legge quadro che dovrà essere prossimamente varata. Importante è anche l’introduzione nel settore pubblico di welfare contrattuale con misure che integrano le prestazioni pubbliche. Le soluzioni salariali indicate nelle linee guida fanno riferimento a un aumento contrattuale di 85 euro medi mensili per il triennio 2016-2018. Si è, inoltre, convenuto di trovare una soluzione che tuteli le retribuzioni dei lavoratori garantendo che gli aumenti contrattuali abbiano efficacia per tutti senza che possano incidere sul bonus degli 80 euro”.

L’intesa impegna il governo a una “verifica sugli effetti” dell’incrocio – durante le trattative che si apriranno all’Aran dopo l’atto di indirizzo della Funzione pubblica – per “evitare penalizzazioni indirette”. Gli aumenti, si legge nell’accordo, saranno “non inferiori a 85 euro medi”, il ministro Madia, ha insistito molto “sull’aggettivo medio”, ed ha aggiunto: “ci sarà maggiore sostegno a chi ha sofferto di più la crisi, non è detto che gli aumenti saranno uguali per tutti”.

>> Consulta il testo dell’accordo raggiunto

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