È online il nuovo sito dedicato all’accessibilità digitale, realizzato grazie ai fondi della Misura PNRR 1.4.2 “Citizen Inclusion” con l’obiettivo di migliorare l’accessibilità dei servizi pubblici digitali.
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Il portale, destinato a diventare un punto di riferimento nazionale, offre risorse e strumenti per garantire a tutti un accesso inclusivo e paritario ai servizi online.
L’iniziativa rappresenta l’impegno concreto dell’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID) nel promuovere un web accessibile per ogni cittadino, indipendentemente dalle sue abilità o condizioni, e supporta tanto le istituzioni pubbliche quanto i privati nella costruzione di un ambiente digitale inclusivo.
Le funzionalità del portale
Il nuovo portale è stato progettato per rispondere alle esigenze di diversi gruppi di utenti, offrendo contenuti e risorse specifici per Pubbliche Amministrazioni, soggetti privati, cittadini, designer e sviluppatori.
Le sezioni del sito sono pensate per approfondire le tematiche dell’accessibilità e per fornire strumenti concreti che possano essere utilizzati da professionisti e istituzioni nel processo di adeguamento dei loro servizi online.
Particolarmente rilevante è la sezione “Formazione“, dove vengono proposti corsi e contenuti formativi per aiutare le diverse figure professionali a comprendere le linee guida sull’accessibilità e a implementarle efficacemente nei loro progetti digitali.
I dati del monitoraggio
Uno degli strumenti più importanti messi a disposizione dal nuovo portale è il monitoraggio dell’Accessibilità, il cui sito è stato recentemente migrato all’indirizzo https://monitoraggio.accessibilita.agid.gov.it. Questa piattaforma raccoglie e analizza dati relativi all’accessibilità di siti web e applicazioni mobili, contribuendo a identificare aree di miglioramento e a garantire la conformità alle normative.
Secondo l’ultimo monitoraggio automatizzato, l’AgID ha analizzato un totale di 164mila siti web e oltre 26 milioni di pagine, mentre 340 siti e 90 applicazioni sono stati sottoposti a un controllo più dettagliato. Questo ha permesso di individuare i 20 errori più frequenti, sui quali verrà concentrata l’attenzione nei prossimi appuntamenti formativi, per aiutare le PA e le aziende a migliorare i loro servizi.
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