Arriverà a giorni il decreto interministeriale che dovrà ridefinire compiutamente le modalità di impiego dei sistemi elettronici per il controllo della velocità dei veicoli. Ma solo dopo il via libera della Conferenza stato?città e con il possibile stralcio della norma che avrebbe dovuto dare il via libera definitivo alla divisione dei proventi autovelox tra i controllori e i gestori delle strade. Sono queste le annunciate novità autunnali in materia di controllo della velocità, tutor, laser o autovelox. La riforma dell’autovelox introdotta con la legge 120/2010 richiede un decreto ad hoc per disciplinare la ripartizione dei proventi e per ridefinire nel dettaglio le modalità di collocazione ed uso dei temuti sistemi elettronici. In pratica il governo in questi giorni è chiamato a sciogliere definitivamente la vicenda dell’impossibilità tecnica di attivare uno dei punti più qualificanti della riforma ovvero la divisione dei proventi autovelox tra organo accertatore ed ente proprietario della strada. Oltre a oggettive difficoltà tecniche di contabilità pubblica l’ostacolo maggiore è rappresentato in questo caso dal fatto che la riforma non avrebbe trovato applicazione sulla rete stradale Anas, in quanto strada in concessione. Ma anche le forti resistenze politiche delle autonomie locali all’attivazione della stringente riforma hanno giocato il loro peso. Il ministero dei trasporti e quello dell’interno nel frattempo hanno già predisposto la bozza della nuova circolare. A quanto risulta ad ItaliaOggi non sono previste però modifiche sostanziali all’attuale disciplina sull’uso degli strumenti elettronici di controllo. La questione più discussa resta quella degli strumenti automatici in sede fissa che dopo la modifica introdotto con l’art. 25 della legge 120/2010 possono essere attivati, fuori dai centri abitati, a una distanza di almeno un chilometro dal segnale che impone il limite di velocità. In particolare è stata la circolare del ministero dell’interno del 29 dicembre 2010 a creare maggior sconcerto. Questa distanza, ha spiegato l’organo di coordinamento dei servizi di polizia stradale, deve essere osservata anche a ogni incrocio. Quindi se il box fisso è troppo vicino a una intersezione non si possono elevare più sanzioni in automatico. Sembra che sia allo studio qualche miglioria al riguardo che possa permettere la riaccensione di alcuni sistemi automatici, nel frattempo spenti. Solo i Tutor autostradali infatti non hanno subito l’effetto della legge 120/2010 e continuano a funzionare a pieno regime. La stragrande maggioranza dei box autovelox posizionati sulle strade ordinarie ora invece sono spenti oppure utilizzati con la presenza costante degli operatori di polizia.
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