Il Ministro dell’interno Angelino Alfano è intervenuto ieri nel dibattito sulle unioni civili annunciando una circolare ai prefetti (> circolare Ministero dell’interno 7.10.2014) perché rivolgano “un invito formale al ritiro ed alla cancellazione” delle trascrizioni di nozze gay contratte all’estero. Alfano ha inoltre avvertito che “in caso di inerzia si procederà al successivo annullamento d’ufficio degli atti che sono stati illegittimamente adottati”.
“Il punto – ha premesso il Ministro intervenendo a Rtl 102.5 – è uno: a ogni evidenza le direttive che sono state date con provvedimenti dei sindaci non sono conformi alle leggi italiane”. Secondo Alfano, infatti, non prevedendo l’Italia la possibilità di contrarre matrimonio tra persone dello stesso sesso, quelle unioni non possono essere trascritte nei registri dello stato civile.
Il Ministro dell’interno ha inoltre annunciato l’invio di “una circolare ai prefetti della Repubblica italiana con la quale ribadirò quanto detto”. Dove risultino adottate queste direttive sindacali in materia di trascrizione delle unioni tra persone dello stesso sesso contratte all’estero e che vogliono essere registrate in Italia, il ministro darà indicazione ai Prefetti di rivolgere ai sindaci un invito formale al ritiro di queste disposizioni e alla cancellazione delle trascrizioni. Una scelta cui plaude Claudio Palomba, presidente del sindacato dei prefetti, che ha parlato di “intervento opportuno”, ma che non è andata giù a sindaci e consiglieri comunali.
LE REAZIONI DEI COMUNI
A Milano il consiglio comunale ha fatto appena in tempo a incassare l’approvazione di ieri sera del documento che invita il sindaco Pisapia a trovare le modalità per la trascrizione dei matrimoni gay contratti all’estero: Luca Ghibellini (Sel), primo firmatario del provvedimento, ha scritto sul suo profilo Facebook che “Milano fa paura a chi vuole negare diritti”, mentre il compagno di partito Mirko Mazzali ha rivolto le sue critiche direttamente a chi “governa con Alfano”, con un chiaro riferimento al Presidente del Consiglio e al Partito Democratico.
Ma le critiche arrivano da molte città. “Una circolare non può risolvere in modo amministrativo, burocratico, una questione che implica valori e diritti”, ha commentato il sindaco di Udine, Furio Honsell, aggiungendo che “non c’è nulla nella nostra Costituzione che proibisca” le unioni omosessuali. Il Comune di Napoli, intanto, ha annunciato che “ricorrerà nelle sedi giudiziarie competenti” contro la circolare del ministro Alfano, dal momento che questa “è contraria al principio costituzionale di uguaglianza dei diritti”. Dello stessoa avviso il sindaco di Bologna Viriginio Merola: “Se vogliono annullare gli atti delle trascrizioni dei matrimoni contratti all’estero lo facciano. Io non ritiro la mia firma. Lo facciano dunque ma non nel nome di Bologna, che come sindaco rappresento. Io non obbedisco”.
DEMOCRATICI: “ORA UNA LEGGE”
L’uscita di Angelino Alfano non è piaciuta neanche ad alcuni parlamentari dem: “Non servono le circolari del ministero dell’interno per annullare la trascrizione dei matrimoni all’estero, ma una legge che riconosca le unioni civili per le coppie gay”. Così i senatori del Pd Andrea Marcucci e Laura Cantini, primi firmatari del ddl che istituisce le unioni civili e la stepchild adoption, che hanno ribadito l’intenzione del governo di portare «in Senato entro la fine dell’anno, come ha confermato il premier Renzi, il testo base che risolverà anche la questione dei registri dei Comuni».
CARFAGNA: “COLMARE VUOTO NORMATIVO, SERVE CORAGGIO”
Sulla questione è intervenuta anche la parlamentare ed ex ministro dell Pari Opportunità Mara Carfagna, esortando il raggiungimento di «soluzioni in grado di riconoscere tutele, diritti e doveri a persone dello stesso sesso che abbiano deciso di condividere un percorso di vita». «La decisione presa dal Governo Renzi per tramite del ministro Alfano – continua la Carfagna – mette in evidenza un vuoto normativo che deve essere colmato. Fin quando la politica non avrà coraggio e responsabilità per farsi promotrice di una legge dello Stato sulle unioni civili sarà impossibile evitare che una circolare del ministro o, peggio, una sentenza della magistratura colmino un vuoto politico e normativo».
IL BRACCIO DESTRO DI JUNCKER TIMMERMANS: “IN EUROPA I GAY ABBIANO IL DIRITTO DI SPOSARSI”
Il commissario olandese socialista Frans Timmermans, braccio destro del presidente Jean-Claude Juncker, ha invece pronunciato una frase che va nella direzione opposta rispetto a quella del ministro Alfano: «Non è di questa Europa che qualcuno dello stesso sesso non abbia il diritto di sposarsi», ha detto durante una audizione al Parlamento europeo.
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