Sui tempi di approvazione, il ministro ha chiarito che la questione riguarda piu’ il Parlamento che il Governo. Rispondendo a chi chiedeva se la legge arrivera” in tempi brevi, Patroni Griffi ha affermato: “Immagino di si’, dipendera’ dalla calendarizzazione che verra’ fatta in Parlamento, con la presentazione degli emendamenti da parte del ministro Severino il governo e’ pronto”. Il ministro si è anche soffermato sulle prese di posizione assunte in questi giorni da altri membri dell’Esecutivo in merito alla spending review e quindi ai tagli alla spesa pubblica (ieri il ministro dell’Intero Cancellieri ha affermato che vuole ridurre di un decimo i dipendenti dell’amministrazione dell’interno), sostenendo che il cuore della “spending review” non e’ la riduzione dei dipendenti pubblici ma la razionalizzazione dell’organizzazione della macchina statale e della spesa pubblica. Il ministro ha reso noto che si e’ ancora nella fase di esame anche se a livello avanzato. “Stiamo progressivamente andando al concreto, e’ evidente – ha affermato – che si discute sui singoli aspetti e sulle singole misure. Credo che il punto della situazione lo faremo a breve, non siamo ancora pronti per farlo ma potremo farlo a breve. Continuo a pensare che per rendere strutturale la riduzione della spesa ed evitare tagli casaccio – tagli lineari – e’ importante incidere sulla struttura delle amministrazioni, sulla riorganizzazione delle amministrazioni in modo che poi si possano avere servizi pubblici erogati in maniera funzionale ed economica, il che non significa massicci licenziamenti”. Riguardo poi ai tagli di personale nella Pubblica Amministrazione, il titolare del dicastero di Palazzo Vidoni, e’ molto cauto. “Parlare di questi prima di avere i dati sulla riorganizzazione, sui servizi, sul fabbisogno e sulle eccedenze credo che sia poco serio. Prima di tagliare il personale ci sono due anni per riqualificarlo e ricollocarlo in funzioni produttive”. Il disegno di legge anticorruzione e’ “un primo passo, che deve essere incrementato nella parte amministrativa”, ha affermato il presidente della Corte dei Conti, Luigi Giampaolino. Giampaolino, ha definito il disegno di legge anticorruzione “un primo passo, che deve essere incrementato nella parte amministrativa”, facendo presente che si tratta “di un buon inizio” e riconoscendo che al ministro della Giustizia, Paola Severino, “va dato atto di essere stata una delle prime penaliste ad essersi interessata di questa materia”. “Il problema della corruzione – ha aggiunto – e’ di un intervento sistematico amministrativo che riguardi le pubbliche amministrazioni, fin dal momento della formazione dei funzionari, anzi fin dal momento in cui si assumono i pubblici dipendenti”. Riguardo poi ad un eventuale ripristino della normativa sul falso in bilancio, Giampaolino ha risposto che “il falso in bilancio ancorche’ un reato formale e’ comunque un reato che, come altri aspetti di illeciti formali, tutela dei valori in se’, che sono i valori del corretto modo di essere dei mercati e della concorrenza”.
La Uil, commentando le parole della Cancellieri, si dice nel frattempo preoccupata sulla “reale volonta’ del Governo di sviluppare il confronto con le Organizzazioni sindacali sull’efficienza e la qualita’ del lavoro pubblico”. In una nota il segretario confederale Paolo Pirani dice: “avevamo inteso dal ministro Patroni Griffi che non vi erano provvedimenti in arrivo per il pubblico impiego, in quanto era in corso un tavolo di confronto con le Organizzazioni sindacali. Questa mattina (ieri, ndr) viene annunciata dall’autorevolissimo ministro degli Interni la presentazione di un piano per tagliare un dipendente su dieci nel Ministero di sua competenza, facendo anche uso di presunti pensionamenti anticipati (sarebbe da chiedersi, in tempi di esodati, quanto praticabili) e rinunciando a quelle assunzioni che pure la legge permetterebbe”. Pirani conferma, infine, “tutte le nostre preoccupazioni sulla reale volonta’ del Governo di sviluppare utilmente il confronto con le Organizzazioni sindacali sull’efficienza e la qualita’ del lavoro pubblico”.
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