La commissione Bilancio del Senato vara l’emendamento che consente la proroga ai contratti dei precari nei Comuni siciliani. Ma non la garantisce a tutti i 22.500 lavoratori a tempo determinato. Il motivo? Il testo dell’emendamento, firmato dal relatore della manovra Tremonti per il governo, il senatore Azzolini, prevede sì la possibilità di proroga dei contratti «ma solo per i Comuni che non sforano il tetto del 40 per cento delle spese correnti per il personale». «In sintesi, significa che poche decine di Comuni possono fare le proroghe, la verità è che questo emendamento è soltanto una promessa vuota e non è certo quello che ci aspettavano dal ministro Giulio Tremonti», attacca l’assessore al Lavoro Lino Leanza. Duro il commento del governatore Raffaele Lombardo, che nei giorni scorsi aveva sentito Tremonti ricevendo anche lui ampie rassicurazioni: «Sui precari qualcuno gioca col fuoco e con la vita della gente, mi auguro che non ci sia qualcuno tanto incosciente in questo governo che voglia scaricarci responsabilità in maniera strumentale: non violiamo il patto di stabilità, la Regione non chiede un euro, è quindi vergognoso che qualcuno utilizzi questo argomento per fini non politici ma di piccola e lurida parte», dice il presidente della Regione, che quindi chiama al-l’appello tutte le forze sociali, registrando l’ennesima beffa da parte del governo Berlusconi. Al di là delle polemiche, di certo c’è che ieri la commissione Bilancio del Senato ha votato a maggioranza l’emendame-nto Azzolini, che consente ai Comuni di poter rinnovare i contratti anche oltre i 12 mesi ai precari, senza violare il patto di stabilità. Ma mantiene il vincolo dell’articolo 14 della manovra Tremonti che fa divieto ai Comuni che occupano più del 40 per cento della spesa corrente per pagare stipendi al personale, di poter fare nuovi contratti. «Quasi tutti i Comuni non potrebbero comunque rinnovare i contratti ai 22.500 precari», attacca Leanza che definisce quella di ieri «un’occasione mancata». In commissione Bilancio era presente il senatore Pistorio, dell’Mpa: «Abbiamo tentato in tutti i modi di far cambiare idea al governo, peccato che i senatori della maggioranza, compresi i siciliani, abbiano votato questo pessimo emendamento – dice Pistorio – Spero che prima che venga posta la fiducia ci sia ancora spazio per fare una modifica al testo, in caso contrario l’Mpa non voterà questa manovra». «Non è certo questa la soluzione definitiva, comunque è un piccolo passo in avanti, il mio emendamento che garantiva la stabilizzazione purtroppo non è passato», dice Fleres. «Quanto accaduto al Senato è un blitz inaccettabile che va a danno di migliaia di lavoratori siciliano», dice il capogruppo all’Ars dell’Mpa, Francesco Musotto. Anche il Pd attacca il governo: «Ancora una volta Berlusconi volta le spalle alla Sicilia. In due anni di governo sono state tagliate molte risorse alle infrastrutture dell’Isola, adesso tocca anche ai precari», dice il senatore Beppe Lumia. Ieri mattina si era addirittura sparsa la voce che nessun emendamento sarebbe stato votato, tanto che lo stesso Lombardo aveva lanciato subito i suoi strali contro Roma. «Lombardo manipola deliberatamente la realtà, vorrei ricordare al governatore siciliano che è proprio a causa sua se 22.500 precari hanno rischiato di andare a casa – dice Domenico Nania, co-coordinatore del Pdl in Sicilia – Poi, vorrei smentire il presidente Lombardo quando, con le sue dichiarazioni, lascia intendere che sarebbe scomparso l’emendamento. Aggiungo, per rassicurare i precari che stiamo esplorando la possibilità di trovare una soluzione definitiva alla loro stabilizzazione». «Anche la proroga per un anno dei contratti per i 22.500 precari è comunque solo un pannicello caldo di cui questi lavoratori non hanno bisogno», dice Pippo Gianni dell’Udc. I sindacati sono sul piede di guerra: «Occorre la stabilizzazione immediata», dicono i segretari di Cgil, Cisl e Uil, Mariella Maggio, Maurizio Bernava e Claudio Barone.
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