Il testo andrà poi al parere delle altre commissioni per approdare in aula a Montecitorio lunedì 15 ottobre.
Per quanto riguarda le modifiche approvate ieri, massima trasparenza per le nomine dei direttori generali e anche eventuali criteri in più per la loro scelta oltre al titolo di studio e all’esperienza, se alla Regione serve un profilo particolare di manager. Torna il direttore sanitario nella commissione per scegliere i primari che dovranno essere solo in esclusiva e non universitari. L’età per la pensione dei medici passa a 70 anni, ma ci vorrà il via libera dell’azienda sanitaria, mentre non c’è più limite per l’età dei direttori generali.
Gli altri emendamenti votati nelle ultime sedute hanno cambiato alcune regole sulla responsabilità dei medici: se il professionista si attiene a linee guida e buone pratiche, risponde di eventuali danni solo in caso di dolo e colpa grave; scatta la copertura assicurativa obbligatoria per la responsabilità civile. Modifiche anche per la libera professione dei medici: quelli che lavorano negli studi “in rete” non dovranno più garantire un fatturato minimo di 12mila euro l’anno.
Infine, oltre a una serie di norme approvate, ma contenute anche nella bozza di Ddl di stabilità (si veda l’articolo a pagina 8) come il prolungamento del blocco dei pignoramenti in caso di insolvenza verso i fornitori nelle Regioni con piano di rientro e l’abbassamento dei criteri per i prezzi di riferimento dei dispositivi medici, gli emendamenti approvati prevedono la possibilità di sblocco del turn over nelle Regioni con piani di rientro nel limite del 20% se serve a garantire l’assistenza e regole per la stabilizzazione del personale precario.
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