No a scuola a ottobre: danneggerebbe le famiglie

Il Ministro dell’istruzione chiude subito il dibattito sull’ipotesi di aprire le scuole a ottobre, richiesta di alcuni sindaci per risollevare la stagione turistica

19 Agosto 2014
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Nessun posticipo dell’apertura delle scuole, chiesto per aiutare il turismo in crisi. Lo ha detto il Ministro dell’istruzione, Stefania Giannini, spiegando che i calendari di inizio lezioni sono già stati “deliberati dalle Regioni” e che il “posticipo dell’apertura potrebbe danneggiare le famiglie”. La Giannini ha risposto direttamente al sindaco di Forte dei Marmi, che le aveva scritto in proposito: “Ringrazio il sindaco Buratti per la lettera che mi ha inviato. Io, come lui, ho potuto constatare le difficoltà create alla stagione turistica dalle cattive condizioni meteorologiche. E però, al sindaco e a quanti in queste ore si concentrano sull’ipotesi di rinviare l’apertura dell’anno scolastico, non posso non ricordare che i calendari con le date di inizio e di fine delle lezioni vengono deliberati dalle Regioni che li hanno già comunicati alle scuole e al ministero in tempo utile per consentire la programmazione delle attività didattiche”.

La proposta del sindaco di Forte dei Marmi
“Le scuole – prosegue il ministro – nella loro autonomia possono chiedere lievi variazioni rispetto al calendario regionale, a patto di garantire i duecento giorni minimi di lezione previsti per legge. Nella maggior parte dei casi le richieste riguardano aperture anticipate che consentono di programmare pause flessibili nel corso dell’anno scolastico. In questo caso, invece, la richiesta di segno opposto potrebbe entrare in contrasto con gli impegni delle famiglie, nostre vere interlocutrici, dove spesso entrambi i genitori sono impegnati al lavoro. Al sindaco Buratti garantisco la mia collaborazione e sono pronta a incontrarlo, magari proprio in spiaggia, confidando in un miglioramento del tempo”, ha concluso il ministro.

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