Appena 4.000 euro per far dimenticare il tradimento del partito di Nichi Vendola al rispetto delle quote rosa nella sua regione. Che alle ultime elezione avrebbe dovuto garantire una riserva del 30% di donne da eleggere nella lista di Sel e invece non ne ha portata neppure una in consiglio. Adesso, con un anno di ritardo dall’infrazione paga la modica cifra, ma solo dopo aver fatto approvare un ordine del giorno che assicura che la somma andrà alla commissione delle pani opportunità, presieduta dalla vendoliana (non eletta) Magda Terrevoli. Il governatore che bacchetta tutti i compagni di sinistra appena si distraggono sui diritti delle donne e sulle pari opportunità, nella sua regione dei miracoli si dimostra chiuso alle donne. Mentre guida una giunta al femminile per la metà dei suoi 14 assessori, tra i consiglieri regionali eletti, le donne sono appena tre su 70. E fin qui, la colpa è di tutti i partiti e non certo soltanto di quello di Vendola. Spicca però che nel proprio in Sel, di donne elette non c’è neppure l’ombra. Una situazione imbarazzante che gli lascia il fianco scoperto rispetto al Pd sia nazionale che regionale. E allora, da mesi cerca una via per riparare. Che ha acquistato il sapore dello sberleffo. Infatti, nonostante la riserva del 30% non sia rispettata, la multa che spetta al suo partito per non aver portato in consiglio, 2/3 donne è di appena 4.000 euro. Un’inezia a fronte di stipendi mensili dei consiglieri che superano i 10 mila euro, ma che almeno andava onorata prima di affrontare le eventuali primarie. Ancor prima di versarla però, si è accertato bene che il denaro finisse praticamente nelle mani di una donna Sel. Così, la settimana scorsa è stato grazie a una mozione di Sel è stato deciso che i soldi delle multe sarebbero andate alla commissione pari opportunità. Dove a presiedere c’è la Torrevoli che è una vendoliana, ex assessore regionale al turismo. E solo dopo questa rassicurazione, il partito ha deciso di versare il mini obolo.
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