Il comune che fa abbassare il limite di velocità sulla strada statale dissestata può anche attivare controlli elettronici della circolazione. E sanzionare chi pigia troppo sull’acceleratore previa segnalazione dell’attività di controllo in atto.
Lo ha evidenziato la Corte di cassazione, sez., VI civ., – 2 con l’ordinanza n. 10684 del 22 maggio 2015. Un paese attraversato da una superstrada con limite ordinario di velocità fissato in 110 km/h ha ottenuto dall’Anas di abbassare il limite a 80 km/h a causa della deformazione del piano viabile. Nell’opporsi a una conseguente multa per eccesso di velocità rilevata tramite l’autovelox, un automobilista ha percorso tutti i gradi del giudizio senza ottenere alcun successo.
Il degrado del manto stradale è una condizione che incide legittimamente sulla modulazione del limite di velocità dei veicoli. In buona sostanza, è corretto abbassare il limite di velocità in presenza di avvallamenti, dissesti e buche e i relativi controlli elettronici non sono viziati da nessun difetto se regolarmente segnalati ed effettuati in conformità alle direttive ministeriali.
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