NAPOLI – La pressione fiscale pro capite del Comune sui napoletani è aumentata di quasi 100 euro in un anno. I dati sono quelli del 2009 rispetto all’anno precedente, dai quali emerge che la stangata per ogni napoletano è di 96,44 euro a testa. Neonati compresi, quindi. Un’enormità, se si considera che, nella realtà, le tasse ricadono sostanzialmente sulla popolazione attiva, quella che dai 18 ai 65 anni, e che dunque, se si calcola quanto paga un adulto per la sua famiglia, la cifra sale enormemente. Un dato preoccupante, figlio della stangata Tarsu, decisa nel 2009, che è pesata del 60 per cento netto su ogni nucleo familiare per un aumento pro-capite (quindi sempre calcolando pure i neonati) di 65,79 euro a napoletano. Un’enormità, anche in questo caso. Così come un’enormità sono i debiti che ogni napoletano si trascina si dalla nascita che generano quello che finanziariamente viene definito «l’indebitamento locale pro-capite», che è di 1.649,89 euro a testa. Sempre neonati compresi. Cifra lievitata nel 2009 rispetto al 2008 di 76,72 euro. Sono i numeri allarmanti illustrati ieri sera in giunta dall’assessore alla Risorse Strategiche, Michele Saggese, che ha portato al voto dei suoi colleghi il rendiconto di bilancio 2009, cioè la chiusura dell’esercizio finanziario dell’anno scorso. Numeri?negativi?che si commentano da soli, come quelli dell’allungamento dei tempi di riscossione e di un decremento di oltre il 4 per cento sul fronte della redditività del patrimonio, che si trascinano dietro una serie infinita di considerazioni. Anche se la più importante è quella che la pressione fiscale e tributaria dei napoletani aumenta costantemente negli ultimi tre anni nonostante nel 2008 l’Ici sulla prima casa sia stata abolita al momento dell’insediamento del governo Berlusconi. Come dire: per una imposta che va via, ce n’é un’altra, la Tarsu, che cancella ogni risparmio per i napoletani che dal prossimo anno, col passaggio della Tarsu alle Provincie, pagheranno addirittura un ulteriore 8,8 per cento in più. Stangata su stangata, dunque. Cifre che l’assessore Saggese ha provato a spiegare da tecnico ai suoi colleghi, anche per giustificare i tagli alla spesa che ci sono stati col bilancio di previsione 2010. Poi ci sono i debiti fuori bilancio, tallone d’Achille del bilancio comunale. Anche nel 2009, infatti, la cifra è ragguardevole con 75 milioni contabilizzati. Anche se il dato pare aver imboccato un trend decrescente, visto che nel 2008 i debiti fuori bilancio ammontavano a 90 milioni circa. Questo perché sono diminuite anche le sentenza sfavorevoli per Palazzo San Giacomo, che incidono pesantemente su questa voce: nel 2008 erano state 57 milioni su 90; nel 2009, 51 milioni su 75. Ma la strada della definitiva chiusura della partita dei debiti fuori bilancio appare ancora lontana dal terminare, anche se i tagli alle spese fatti col bilancio 2010 potrebbero generare un ulteriore riduzione dei debiti fuori bilancio. Infine, i trasferimenti. Se è vero che quelli statali sono diminuiti di 15 milioni e 890 mila euro, quelli regionali sono cresciuti di 21,22 milioni. Questo per dire che nel dare-avere, sul fronte dei finanziamenti, il Comune ci ha guadagnato.
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