Milleproroghe: sì alla fiducia con 354 sì, ma non è definitiva

Molte le novità inserite in corsa, alcune molto attese anche per gli enti locali

20 Febbraio 2015
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Primo via libera di Montecitorio con fiducia al decreto Milleproroghe: nella votazione di ieri i sì sono stati 354, i no 167 un astenuto. Il provvedimento non ha però concluso il suo passaggio alla Camera: oggi saranno esaminati gli ordini del giorno e solo al termine della discussione ci sarà il voto finale sul provvedimento. Una volta ottenuto il sì della Camera, il decreto passerà a Palazzo Madama.

Molte le novità inserite in corsa, alcune molto attese anche per gli enti locali: l’entrata in vigore dell’imposta municipale secondaria posticipata al 2016; il differimento al 31 dicembre 2015 del termine per la gestione associata delle funzioni fondamentali dei piccoli comuni; e la proroga al 30 aprile 2015 di quello per la comunicazione dei dati sulle gestioni associate. Ancora, lo slittamento al 1° settembre 2015 delle Centrali uniche di committenza, e la proroga dei termini per le gare sull’affidamento del servizio di distribuzione del gas. Sono queste i principali novità del Milleproroghe.

Il testo del DDL licenziato dalle Commissioni all’esame dell’Aula 
Sintesi degli emendamenti a cura Servizio Studi della Camera dei Deputati

Vediamo tutti i punti salienti del decreto Milleproroghe con attenzione alle particolarità di rilievo per gli enti locali:

  • rinvio IMU SECONDARIA: gli enti locali potranno continuare a riscuotere tasse e canoni di occupazione del suolo pubblico e imposta sulla pubblicità senza il rischio di contenzioso;
  • ritorno al 100%, fino a tutto il 2017, dei premi per i Comuni che si segnalano nell’anti-evasione;
  • differimento al 31 dicembre 2015 del termine per la gestione associata delle funzioni fondamentali dei piccoli Comuni e proroga al 30 aprile 2015 di quello per la comunicazione dei dati sulle gestioni associate.
  • slittamento al 1 settembre 2015 delle Centrali uniche di committenza, e la proroga dei termini per le gare sull’affidamento del servizio di distribuzione del gas.
  • giudici di pace riabilitati nei piccoli comuni: fino al 30 luglio i sindaci, anche le unioni di Comuni, potranno chiedere la riapertura degli uffici soppressi per effetto del riordino;
  • corretto il il Patto di Stabilità verticale che mette le Regioni in condizione di liberare spazi finanziari per le amministrazioni locali: i comuni riceveranno circa 900 milioni su un totale di 1.2 miliardi di fondi regionali disponibili per essere destinati al pagamento di debiti commerciali maturati fino al 30 giugno 2014;
  • sanatoria TARI: saranno considerate valide le delibere Tari varate entro il 30 novembre scorso, mentre nei Comuni che non hanno approvato nulla entro quella data diventa lecito effettuare la riscossione sulla base dei parametri del 2013, anche se la Tares in vigore in quell’anno non ha più basi normative;
  • blocco sfratti per 4 mesi: il giudice, su richiesta, potrà sospendere l’esecuzione di uno sfratto “fino al centoventesimo giorno dall’entrata in vigore della legge di conversione”, per consentire il “passaggio da casa a casa”;
  • salva-minimi e stop aumento contributi: torna in vita il vecchio regime dei minimi Iva (con tassazione agevolata al 5%) che coesisterà per tutto il 2015 con il nuovo regime (al 15%). Fermato per quest’anno anche l’aumento dei contributi per gli autonomi iscritti alla gestione separata Inps, che restano al 27% per poi salire gradualmente;
  • avvocati e farmacie: slitta al 2017 la riforma dell’esame di abilitazione degli avvocati, mentre per due anni la titolarità delle farmacie si potrà ottenere con la sola iscrizione all’albo, salvo che per le 2.600 nuove sedi oggetto del concorso straordinario;
  • anticipo appalti e split payment al 20%: per compensare split payment e reverse charge dell’Iva è prorogato fino a fine 2016 l’anticipo di una quota degli appalti alle imprese, quota aumentata al 20% per attenuare i problemi di liquidità delle aziende. Congelato per il 2015 l’ampliamento dell’accesso al Fondo di garanzia per le Pmi alle imprese fino a 499 addetti.

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