L’età può determinare il futuro di un migrante. Se riconosciuto come minore, il migrante potrebbe ottenere il diritto di soggiorno. Se considerato adulto, potrebbe essere rapidamente trattenuto ed espulso. I 18 anni rappresentano la soglia cruciale, ha dichiarato Thomas Hammarberg, Commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa, nel suo ultimo Human Rights Comment pubblicato in data odierna.
Esistono ragioni evidenti per l’attenzione speciale che viene rivolta ai bambini nell’ambito della politica migratoria. Ciò è anche stabilito nelle norme internazionali in materia di diritti dei minori e accettato dalla maggior parte dei governi. Tuttavia, la questione ha sollevato un problema particolare: in che modo le autorità dovrebbero accertare se un migrante ha più o meno di 18 anni?
Molti giovani migranti giungono senza passaporto, documenti che attestino l’identità o certificati di nascita. Vi è il sospetto, tra le autorità competenti per l’immigrazione, che alcuni di loro potrebbero dichiararsi più giovani di quanto non siano in realtà per beneficiare di un trattamento che rispetta i diritti dei minori. Le autorità di alcuni paesi hanno perciò cercato di individuare mezzi scientifici per stabilire l’età esatta di giovani provenienti da altri paesi. È giunto il momento di discutere di questi metodi in maniera più critica.
Diversi Stati europei – tra cui la Svezia, i Paesi Bassi e la Germania – hanno fatto ricorso a test a raggi X per stabilire se una persona è minorenne oppure no. Per determinare “l’età ossea“ di un individuo, vengono effettuate radiografie delle mani, del polso o dei denti, successivamente comparate con tavole standardizzate.
Tale metodo è stato presentato come rapido e di utilizzo relativamente semplice. Tuttavia, sono sempre più numerosi i medici specialisti che contestano questo approccio. Non è sufficientemente preciso per accertare l’età ed espone gli individui a radiazioni inutili.
I raggi X non possono mai determinare l’età esatta
Lo sviluppo osseo varia drasticamente da un adolescente all’altro. Oggi lo sviluppo fisico dipende da numerosi fattori, tra cui l’origine etnica e geografica, la situazione socio-economica e nutrizionale, e le patologie che fanno parte della storia attuale e passata di un individuo.
Associazioni di pediatri in tutta Europa, e in modo particolare nel Regno Unito, sostengono chiaramente che la maturità dentale e scheletrica non può essere usata per accertare l’età esatta di un bambino – tutto ciò che si può ottenere è una stima con un margine d’errore di 2-3 anni. Lo studio sui minori non accompagnati realizzato dalla Rete europea sulle migrazioni ha messo in evidenza che l’interpretazione dei dati potrebbe inoltre variare da un paese all’altro. Potrebbe persino variare da uno specialista all’altro.
La metodologia a raggi X solleva altresì serie questioni di etica medica. Nel 1996, il Royal College of Radiologists di Londra ha dichiarato che è “ingiustificato” effettuare un esame radiologico per scopi di accertamento di età. Non è accettabile esporre i bambini a radiazioni ionizzanti per un esame che non ha beneficio terapeutico ed è condotto per soli scopi amministrativi.
Sono necessarie valutazioni multidisciplinari
I mediatori per i bambini a livello europeo hanno adottato una posizione comune relativamente al trattamento dei minori non accompagnati. Hanno chiaramente fatto presente che qualsiasi esame aggiuntivo per l’accertamento dell’età di un giovane migrante dovrebbe avere luogo unicamente in casi di serio dubbio – se, per esempio, i documenti forniti o le dichiarazioni rese sono chiaramente inattendibili. Non si dovrebbe perciò ricorrere a screening medici di routine o quasi automatici.
Le tecniche per l’accertamento dell’età dovrebbero rispettare l’integrità fisica, la dignità e la cultura del minore. La valutazione finale dell’età dovrebbe essere condotta da un gruppo multidisciplinare. Composto da esperti indipendenti, il gruppo dovrebbe combinare le valutazioni relative alla maturità fisica, sociale e psicologica. I membri dovrebbero tenere in considerazione che alcuni accertamenti fisici potrebbero rivelarsi particolarmente stressanti e traumatici per bambini che potrebbero aver subito in precedenza abusi fisici o sessuali. Dovrebbe essere data la possibilità di presentare ricorso contro la decisione del gruppo o di chiedere una revisione della valutazione.
Bisognerebbe dare fiducia ai bambini e rispettarli
Il Comitato sui diritti dell’infanzia, che monitora l’attuazione della Convenzione sui diritti dell’infanzia, ha dichiarato che “se c’è una possibilità che l’individuo sia un bambino, egli dovrebbe essere trattato come tale”. In assenza di seri dubbi, le autorità dovrebbero fidarsi dei documenti forniti o delle dichiarazioni rese dal bambino.
L’erroneità degli accertamenti relativi all’età potrebbe avere conseguenze drammatiche, tra cui l’illegittima detenzione di un bambino non accompagnato o separato da adulti responsabili. Come regola di base, i bambini migranti dovrebbero essere accolti con rispetto ed empatia, piuttosto che con diffidenza ed esami non necessari.
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