Il Comune di Imola modello di buona pratica per gestire in forma associata una serie di servizi con l’obiettivo di rafforzare l’autonomia del territorio.
La riforma, da poco approvata dalla giunta comunale, interessa oltre Imola dieci comuni del circondario che finora se ne sono occupati in maniera autonoma, una popolazione pari a circa 130mila abitanti.
A presentare il nuovo modello è intervenuto a Prato, nel corso della Conferenza Major Cities of Europe, il direttore generale del Comune di Imola, Michele Bertola. La riforma della Pubblica amministrazione è stata avviata per la gestione di tre servizi, personale, polizia municipale relativamente alla parte amministrativa, ed entrate tributarie e servizi fiscali, ma riguarda anche i servizi sociali e sanitari.
“I vantaggi di questa operazione non sono pochi – ha aggiunto Bertola – soprattutto in termini di semplificazione e di efficienza”, ma si annunciano anche tempi più rapidi e presumibilmente anche una economia nei costi, anche se non sarà immediata.
La riforma si è mossa per la tutela e valorizzazione dei Comuni più piccoli: penalizzati dai continui tagli, molti di loro si vedrebbero costretti a non erogare più tanti servizi essenziali. Così invece potranno addirittura beneficiare di servizi aggiuntivi: “pensiamo alla gestione dei tributi – ha concluso Bertola – un servizio che vede insieme il Comune di Imola e l’Agenzia delle Entrate per il recupero all’evasione ed elusione, risorse che altrimenti le aree più piccole non sarebbero in grado di recuperare”.
MCE, Comune di Imola esempio di gestione associata dei servizi
La riforma, da poco approvata dalla giunta comunale, interessa oltre Imola dieci Comuni del circondario che finora se ne sono occupati in maniera autonoma, una popolazione pari a circa 130mila abitanti
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