Matrimoni gay: a Bologna partono le trascrizioni, ma è scontro sindaco-prefetto

Nel capoluogo emiliano è partita la trascrizione sui registri dello stato civile dei matrimoni di persone dello stesso sesso contratti all’estero. Il prefetto Sodano: non è prevista dall’ordinamento italiano

16 Settembre 2014
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Le prime coppie si sono già registrate ma a Bologna è polemica sulla decisione del comune di accettare e riconoscere i matrimoni omosessuali celebrati all’estero. Contro la decisione del sindaco Virginio Merola, il prefetto Ennio Mario Sodano: “Il nostro ordinamento non le prevede”.

Sodano ha scritto alla giunta comunale per chiedere di annullare la direttiva del 30 giugno scorso che dava il via libera. Secondo il prefetto il ritiro della direttiva sarebbe necessario perché la registrazione non è prevista dall’ordinamento italiano.

“La nostra è una battaglia di civiltà, per cui non revoco il provvedimento e se riterrà opportuno interverrà il prefetto” ha spiegato Merola aggiungendo che “il prefetto l’ho informato tempo fa. Questo non è un tema del prefetto, ma risponde a indirizzi ministeriali. È la conferma che c’è una discordanza tra le norme europee e quelle del nostro paese. Questa circostanza dovrebbe convincere il Parlamento ad approvare una legge per dare certezza del diritto a queste persone”.

Tra i primi a presentarsi in comune a Bologna nel primo giorno utile per l’atto di registrazione dei matrimoni gay, il senatore del Pd Sergio Lo Giudice insieme al marito Michele Giarratano. Lo Giudice, a lungo presidente di Arcigay, sposò il 27 agosto di tre anni fa ad Oslo Giarratano, che su Facebook ha pubblicato un post per spiegare la decisione di trascrivere le loro nozze in Italia parlando di un “lungo cammino delle coppie di persone dello stesso sesso verso l’UGUAGLIANZA”.

“Questo atto non ha effetti giuridici – ha detto Lo Giudice che era insieme al figlioletto avuto negli Stati Uniti da una madre surrogata – Non c’è un riconoscimento degli effetti civili. Ha l’effetto di evidenziazione pubblica di un atto, è un ulteriore tassello verso il riconoscimento pieno dei diritti”. Secondo Lo Giudice “la famiglia è una costruzione sociale che cambia, è infatti sottoposta a mutamenti culturali e sociali a cui prima o poi le istituzioni giuridiche dovranno uniformarsi”.

Ad anticipare e rendere nota la posizione del prefetto era stata la consigliera comunale Ncd a Bologna, Valentina Castaldini, presidente della Commissione Affari istituzionali. Le nozze gay contratte all’estero, dichiara, “non si possono registrare, me lo conferma una lettera del prefetto, arrivata in comune venerdì sera e protocollata questa mattina”. Una lettera in cui si dice che “questa pratica è nulla, in assenza di una legge nazionale sul tema”. 
Il 24 luglio scorso, la consigliera aveva inoltrato un esposto allo stesso Sodano e al Ministro dell’interno, Angelino Alfano, contro la decisione del sindaco. “È molto grave – commenta – che il sindaco illuda le persone in questo modo, permettendo loro di registrare un atto, quando sa già che non si può fare”.

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