«Mare sporco, è disastro ambientale»

Romano, assessore regionale

Corriere della Sera
29 Luglio 2010
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NAPOLI – «Abbiamo superato ogni limite, possiamo parlare di disastro ambientale ma, per carità, non prendetevela con chi si sta occupando di queste cose da venti giorni. Quest’estate se n’è andata in fumo, ma mi sento di garantire, che, in perfetta intesa con il collega Cosenza, ci stiamo dannando per trovare rimedi validi». Giovanni Romano, assessore alla tutela ambientale, ha letto la lettera della senatrice Diana De Feo sui depuratori che inquinano, pubblicata dal Corriere, e dice: «Avete fatto bene a denunciare l’assurdo della riserva marina di Ischia e di Procida senza depuratori, anche in quella di Punta Campanella la situazione è la stessa. E anche a Capri e ad Amalfi». Bisogna intervenire, da dove si comincia? «Da una precisa e severa classificazione delle responsabilità. Qui tutti fuggono». Facciamo un nome. «Quello dei sindaci. Il primo e più importante livello di responsabilità è il loro: cosa hanno fatto, cosa fanno e cosa hanno in animo di fare per evitare il disastro ambientale»? Un altro nome. «Le do una sigla: Hydrogest. (ieri la Regione ha istituito una commissione d’inchiesta, ndr) Doveva essere una struttura modello, ma tutti gli impianti sono sotto sequestro giudiziario. A questo punto occorre uscire dall’equivoco: il contratto o si revoca o deve esser rinegoziato su altre basi». Questo è compito della Regione? «È un impegno indifferibile, tutti dobbiamo contribuire a risolverlo». Che fa, fugge anche lei? «No, chiarisco e annuncio provvedimenti molto drastici che riguarderanno anche Cuma e gli altri impianti di depurazione che non danno garanzie. Sono tantissimi e e siamo già intervenuti per quello di Gragnano e per l’altro di Foce Sarno. La priorità assoluta, però, è il litorale flegreo che è il territorio più avvelenato del mondo. Nei Regi Lagni ancora si sversano rifiuti tossici. È uno scandalo che va affrontato, non possiamo continuare a fare finta di non vedere. Il discorso sulla filiera delle responsabilità è la madre di tutti i problemi e ritorna il ruolo dei sindaci che devono fare squadra con noi». Ci può annunciare l’obiettivo della strategia autunnale? «Dobbiamo arrivare ad un unico gestore del ciclo delle acque. La frammentazione di oggi è scandalosa, tutti devono fare ma alla fine nessuno fa. E le assicuro che non faremo sconti».

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