di ELENA BRUNETTO E PATRIZIA RUFFINI (dal Sole 24 Ore)
Il dato più significativo della manovra di Bilancio 2025 è il consistente taglio ai fondi per gli investimenti degli enti locali per gli anni futuri. Sebbene gli enti siano ancora impegnati nella realizzazione degli investimenti previsti dal Pnrr, da concludere entro il 2026, le preoccupazioni riguardano le annualità successive. Queste si concentrano sui fondi minori che annualmente garantivano, in particolare agli enti di dimensioni ridotte, risorse costanti per interventi di manutenzione e sicurezza.
È importante ricordare che, indipendentemente dalla manovra, il 2024 segna la fine dell’assegnazione dei fondi “piccole opere” previsti dalla legge 160/2019, che dal 2020 ha distribuito importi diversi a seconda delle dimensioni degli enti. Inoltre, non sarà attivato il nuovo fondo, anch’esso previsto dalla legge 160/2019 ai commi 44-46, con uno stanziamento annuo di 400 milioni dal 2025 al 2024, poiché questa disposizione è abrogata dalla legge di Bilancio 2025.
Tra i tagli anche quello di 200 milioni del Fondo per le Medie Opere per le annualità dal 2028 al 2030, e l’eliminazione dei fondi stanziati dal 2027 al 2034 per finanziare contributi per opere pubbliche a favore delle Regioni, da destinare per almeno il 70% ai Comuni del territorio.
Dal 2025, i fondi previsti per il finanziamento degli investimenti nei Comuni con meno di mille abitanti sono stati completamente azzerati. Questi enti, prevalentemente piccoli borghi, saranno i più penalizzati, poiché è difficile per loro reperire risorse proprie, come proventi da permessi di costruire o alienazioni, da destinare agli investimenti.
Il comma 799 riduce i fondi per la rigenerazione urbana (meno 200 milioni a partire dal 2027) e i contributi per la progettazione, che sono confermati per 100 milioni per ciascuno degli anni dal 2025 al 2029. Per quanto riguarda quest’ultimo fondo, si ricorda che il termine per la presentazione delle istanze al ministero dell’Interno per il 2025 è fissato al 15 gennaio, con il successivo riparto da effettuarsi entro il 28 febbraio.
Un ulteriore pesante taglio a province e città metropolitane colpisce i contributi agli investimenti in materia di rete viaria locale per 295 milioni di euro nel periodo 2025-29 e per circa 1,1 milioni di euro tra il 2030 e il 2036.
L’entità complessiva di questi tagli è tale da non poter essere compensata dal nuovo Fondo di accantonamento, peraltro utilizzabile per investimenti nell’anno successivo solo da parte degli enti con risultato di amministrazione positivo. Gli enti in disavanzo e i piccoli comuni, in particolare, si troveranno nella situazione di dover bloccare le spese di investimento o, se gli equilibri di bilancio lo permettono, di dover ricorrere a nuovo debito, aggravando ulteriormente la parte corrente del bilancio. Questa parte sarà comunque appesantita per tutti dagli oneri derivanti dalla gestione delle opere Pnrr concluse e messe in funzione..
* Articolo integrale pubblicato su Il Sole 24 Ore del 30 dicembre 2024 (In collaborazione con Mimesi s.r.l)
Manovra: enti locali, riduzione dei fondi per gli investimenti a partire dal 2025
All’impegno sugli interventi del Pnrr si aggiungono le preoccupazioni sui tagli – Enti in disavanzo e piccoli Comuni dovranno bloccare le spese o ricorrere al debito
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