Uno sconto del 20% sulle multe pagate entro cinque giorni? Il governo dà un giudizio «positivo». Anzi, potrebbe decidere di abbonare perfino il 30% della sanzione. L’annuncio è di Maurizio Lupi, ministro delle infrastrutture, che nel corso di un’audizione in commissione trasporti a Montecitorio appoggia l’iniziativa presentata dal presidente Michele Meta (Pd) per favorire la certezza della riscossione delle contestazioni, bloccata da «ricorsi e prescrizione», con conseguenti «enormi problemi ai bilanci degli enti locali, che sono privati di risorse da reinvestire in manutenzione e sicurezza delle strade». E, s’inserisce il membro dell’esecutivo, non soltanto le casse dei comuni ne beneficerebbero, ma il piano avrebbe anche «una funzionalità educativa», perché chi non ha rispettato il codice è giusto che «paghi la multa. Ma senza vessazioni». C’è, poi, un’altra proposta, appena arrivata sul tavolo del dicastero, da esaminare: l’Aiscat, Associazione italiana delle società concessionarie autostrade e trafori, durante l’assemblea annuale, lancia l’ipotesi, «come hanno fatto altri paesi europei», di «accorpare le concessioni esistenti e allungarne le scadenze, al fine di diluire l’impatto tariffario». Il ministro, dinanzi ai deputati, ribatte che il tema «verrà affrontato in questi giorni», però appare «evidente» che si debba fare i conti con l’Ue, verificando se è possibile, altrimenti «l’unica strada da percorrere è quella di nuove gare, da attuare in tempi rapidi»; indispensabile, precisa, «identificare l’interesse pubblico, come le tariffe, che devono diminuire, e gli investimenti che devono essere fatti».Nel frattempo, all’Anas (gestore della rete stradale e autostradale) sta per essere assegnata «una dotazione straordinaria di 300 milioni su sei mesi basati su un criterio di interventi urgenti e di immediata cantierabilità», in considerazione delle scadenze, sulle quali, dichiara, «non transigeremo»; un metodo, questo, che nel caso funzionasse sarebbe la strada che porta «al passaggio dalla programmazione alla realizzazione, con benefici che riguardano gli interventi sulle opere», nonché al «rilancio dell’economia sul territorio». Dalla prossima riunione del Comitato interministeriale per la programmazione economica (Cipe), che dovrebbe tenersi con tutta probabilità venerdì, scatterà il semaforo verde sulla destinazione di 763 milioni al Terzo valico (linea ferroviaria ad Alta capacità in grado di collegare Genova ad altri tratti del Nord Italia, ndr) con l’augurio, prosegue Lupi, che «il primo lotto si chiuda», mentre per ciò che riguarda il secondo «ci sono 21 milioni in cassa, da qui al 31 dicembre, e sono più che abbondanti», puntualizza, soddisfatto di vedere «finalmente chilometri che avanzano. Invece, le polemiche sterili non fanno procedere le opere infrastrutturali» sottolinea, con riferimento alle contestazioni degli ambientalisti. A questo proposito, il ministro definisce la Tav «fondamentale», negando che nel giudizio francese sia considerata secondaria, come sostenuto invece dal M5S, visto che c’è un trattato bilaterale. Perciò «se il parlamento ritiene che non sia più prioritaria, basta non ratificare l’accordo», conclude. © Riproduzione riservata
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