Lotta all’evasione fiscale, la Moratti forma 30 sceriffi

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Italia Oggi
8 Ottobre 2010
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Parte il federalismo fiscale, e il comune di Milano si attrezza immediatamente. Avviando una lotta senza quartiere all’evasione fiscale attraverso i propri dipendenti, formati e pronti a scendere in campo alla ricerca dei soldi evaporati dalle casse dell’erario. Era ancora in corso la conferenza stampa del ministro dell’economia Giulio Tremonti, ieri a Roma, per illustrare i contenuti del decreto sul federalismo fiscale, che punta ad attribuire maggiori entrare locali agli enti, che il comune guidato da Letizia Moratti faceva sapere, con una nota, che da ieri sono iniziati i corsi di formazione destinati al personale del Comune di Milano in materia di «Collaborazione dei comuni nella attività di contrasto all’evasione fiscale». I corsi organizzati dall’Ifel, la fondazione dell’Anci, in collaborazione con la Scuola Superiore del Ministero dell’economia e delle finanze (Ssef), e con il contributo tecnico dell’Agenzia delle Entrate, formeranno sin da subito una prima pattuglia di 30 dipendenti individuati dal Comune, si legge nella nota, «in ragione delle proprie esigenze organizzative e delle proprie strategie in materia di entrate». «I corsi sono organizzati per potenziare all’interno dei comuni le azioni finalizzate al recupero dell’evasione fiscale», spiega Francesco Monaco, responsabile dell’Ufficio formazione e servizi di Ifel. Ma è Antonio Cepparulo, docente dalla Ssef a spiegare cosa accerteranno e cosa segnaleranno i comuni all’Agenzia delle entrate. Innanzitutto nei corsi si spiegheranno «i ruoli e le competenze dei soggetti coinvolti, gli ambiti d’intervento e il diritto alla remunerazione dei Comuni» nell’attività di lotta all’evasione fiscale. L’insegnamento riguarderà le modalità di accertamento dei redditi fondiari, dei redditi da lavoro autonomo e dei redditi d’impresa, ma anche dei redditi diversi, delle residenze fittizie all’estero, dei redditi degli enti non commerciali. Al corso verranno poi spiegate le varie ipotesi di «Segnalazioni qualificate» nel contesto del procedimento di accertamento, e come si accede all’Anagrafe tributaria tramite il servizio telematico Siatel, «nonché le modalità di trasmissione telematica delle segnalazioni qualificate all’Agenzia delle entrate». Insomma, lotta senza frontiere all’evasione fiscale.

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