Ad affermarlo è il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, Giuliano Poletti, che commenta l’approvazione in Parlamento, del 9 marzo scorso, alla legge delega di contrasto alla povertà.
“Il REI – prosegue il Ministro – rappresenta il pilastro fondamentale del Piano nazionale per la lotta alla povertà e colma un vuoto annoso nel sistema italiano di protezione degli individui a basso reddito, che ci vedeva come l’unico Paese, insieme alla Grecia, privo di una misura strutturale di contrasto alla povertà”.
Con la nuova legge si conferma il cambiamento radicale di orientamento nella lotta alla povertà ed all’esclusione sociale, attraverso il quale il Governo intende sostituire una serie di misure frammentarie e scoordinate con un quadro d’intervento unitario, fondato su una misura finalizzata a sostenere l’attivazione dei cittadini su percorsi personalizzati di emersione dallo stato di bisogno.
“Il Reddito di inclusione – spiega Poletti – è il segno di un nuovo approccio alle politiche sociali, fondandosi sul principio dell’inclusione attiva, ovvero sul vincolo di affiancare al sussidio economico misure di accompagnamento capaci di promuovere il reinserimento nella società e nel mondo del lavoro di coloro che ne sono esclusi. Per quanto riguarda il reinserimento al lavoro, quindi, sarà naturalmente determinante il ruolo dei Centri per l’impiego che potranno contare su 600 ulteriori unità di personale che, nella prospettiva di attuazione del REI, avranno il compito, in collaborazione con i servizi sociali del territorio, di favorire il collocamento al lavoro delle persone più deboli”…
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