Lotta alla povertà, CdR: serve concreto impegno politico e finanziario

l 5 Aprile 2011
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L’ambizioso obiettivo di sottrarre 20 milioni di europei alla povertà potrà essere raggiunto soltanto se gli enti regionali e locali avranno un ruolo chiave nello sviluppo dei programmi nazionali e se l’Europa sarà disposta ad appoggiare adeguatamente gli sforzi delle autorità nazionali, regionali e locali, anzitutto attraverso i finanziamenti del Fondo sociale europeo. È questo il messaggio centrale del parere del Comitato delle regioni e dei poteri locali (CdR) sulla Piattaforma europea contro la povertà e l’esclusione sociale, adottato recentemente in sessione plenaria.
Il CdR  ha invitato la Commissione europea ad assicurarsi che venga offerto un sostegno sufficiente agli sforzi delle autorità nazionali, regionali e locali per realizzare gli obiettivi di questa iniziativa faro dell’UE. Il parere del Comitato è stato elaborato sulla base di un contributo supplementare degli enti regionali e locali di tutta Europa, raccolto mediante un’indagine realizzata dalla Piattaforma di monitoraggio della strategia Europa 2020. Un questione essenziale, evidenziata da un’ampia maggioranza degli enti così interpellati, riguarda la misura in cui gli investimenti in programmi di contrasto alla povertà e all’esclusione debbano diventare un obbligo per gli enti regionali e locali nell’ambito dei futuri programmi regionali dell’UE. Alcuni enti interpellati, tuttavia, ritengono che un obbligo di questo genere limiterebbe le loro possibilità di utilizzare i fondi UE per investire in altri ambiti prioritari. Nel suo parere finale, tuttavia, il CdR suggerirà che in futuro il finanziamento di misure di contrasto all’esclusione sociale sia reso obbligatorio. Vi è stato inoltre un ampio consenso sul fatto che il CdR debba incoraggiare la Commissione ad adottare un approccio più proattivo, in particolare nella lotta alla povertà infantile.

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