L’Italia spende. Tra ottobre 2011 e il 31 dicembre 2012 «è stata realizzata una spesa certificata di fondi europei pari a 9,2 miliardi di euro; più di quanto si era speso nei precedenti 58 mesi». A dichiararlo è il ministro per la coesione territoriale, Fabrizio Barca.
Comunque sia, complessivamente, tra fondi nazionali e Ue, la dotazione ammonta, fino al 2016, a 60 mld di euro. Servono a finanziare opere infrastrutturali, formazione lavorativa, interventi per il sociale, occupazione, istruzione e altre attività. Dal 2007 a oggi l’Italia ha speso 18,3 mld di euro; per il biennio 2013-15 restano ancora da spendere 31,2 mld. Secondo i calcoli del ministro per la coesione, tenendo conto della riduzione della dotazione del cofinanziamento nazionale realizzata in tre fasi, l’Italia ha speso, fino a oggi, appena il 37% degli importi disponibili.
Barca, comunque, si è detto soddisfatto e sottolinea che «l’importante risultato è stato conseguito grazie all’impegno di tutte le p.a., locali, regionali e centrali, alle sollecitazioni e al contributo di conoscenza del partenariato economico e sociale, alla pressione dei mass media favorita da una accresciuta trasparenza informativa». La performance, secondo il ministro, rafforzerà la posizione negoziale dell’Italia al prossimo Consiglio europeo, che definirà il quadro finanziario 2014-2020. Per gli anni 2013-2015, avverte Barca «la sfida» ora è «realizzare interventi di qualità con i 31,2 mld di euro da spendere». Un’opportunità che, secondo il ministro «aiuterà a contrastare il ciclo economico».
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