Tre grandi vincoli: «un’insufficiente concorrenza sui mercati, inadeguatezza delle infrastrutture, insufficienza delle procedure amministrative in tutti i campi». Ecco i vincoli – che secondo Monti – avrebbero bloccato la crescita italiana in questi ultimi anni. E anche il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, si è espresso di fatto appoggiando il pacchetto liberalizzazioni (elaborato in un unico decreto): «è un provvedimento corposo e incisivo – ha detto – che inciderà sulle liberalizzazioni e sulle infrastrutture». Mentre l’ex presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, non si è sbilanciato nel commentare le liberalizzazioni, assicurando però che alcune cose possono «ancora essere modificate». Monti – intervenuto poi a Otto e Mezzo su La7 – ha invece rincarato: «È un pacchetto che ha molti petali e il significato è quello di riguardare cambiamenti necessari. Un aspetto è che abbiamo favorito la costituzione di un tipo di società chiamate semplificata a responsabilità limitata per giovani fino a 35 con capitale di 1 euro e procedure semplificate per non scoraggiare l’attività imprenditoriale». Su quanto con le liberalizzazioni ogni famiglia potrà risparmiare, il premier ha sottolineato che «è difficile prevedere quanto, però è vero che questa è una politica contro il costo delle vita. La produttività del Paese può aumentare del 10% e quindi ci sarà più spazio e occupazione. Anche il Pil può aumentare di questa grandezza».
I PROVVEDIMENTI – Dai provvedimenti fiscali per i costruttori, alle class action e gli edicolanti. Ecco alcune novità contenute nell’ultimissima bozza del decreto sulle liberalizzazioni (scarica il testo del decreto in formato .pdf), all’esame del Consiglio dei ministri che ha come obiettivo quello di aumentare la crescita. Ma il testo non piace e gli avvocati hanno già annunciato uno sciopero lunedì e martedì prossimo. E una settimana di astensione dal lavoro a marzo.
GLI AVVOCATI – Dei 18 mesi di tirocinio necessari per sostenere l’esame da avvocato, sei potranno essere trascorsi nelle università. Lo ha detto il ministro della Giustizia, Paola Severino, in conferenza stampa a Palazzo Chigi dopo il Consiglio dei ministri che ha approvato il provvedimento sulle liberalizzazioni. «Dare la possibilità di svolgere parte del tirocinio presso l’università – ha rilevato il ministro – favorisce i giovani e migliora la qualità di chi si appresta a diventare professionista».
LE IMPRESE– Stop a tutti i lacci e vincoli che limitano l’avvio di una nuova impresa. Sono abrogate «le norme che prevedono limiti numerici, autorizzazioni, licenze, nulla osta o preventivi atti d’assenso della Pa per l’avvio di un’attività economica», ecco l’ultima novità presente nella bozza presentata dal consiglio dei ministri. Nasce inoltre il Tribunale per le imprese. Il testo prevede che «le sezioni specializzate in materia di proprietà industriale e intellettuale» sono sostituite da «sezioni specializzate in materia di impresa». Il nuovo tribunale sarà competente, tra l’altro, in materia di diritto d’autore, azione di classe, partecipazioni sociali, tra soci e società«. E i crediti vantati dalla imprese potranno essere rimborsati «anche con l’assegnazione di titoli di Stato» ma «nel limite massimo» di 2 miliardi.
LE RENDITE FINANZIARIE – Novità in arrivo anche sull’unificazione delle rendite finanziarie. L’ultima bozza del decreto liberalizzazioni all’esame del consiglio dei ministri prevede infatti nuove misure che modificano le norme della manovra di Ferragosto – convertita in legge il 14 settembre – che unificava al 20% l’aliquota sulle rendite (tranne per i titoli di Stato).
LE FARMACIE – Medicinali di fascia C con ricetta non più in vendita fuori dalla farmacia se le Regioni non si metteranno in regola con l’apertura di nuovi esercizi, uno ogni 3 mila abitanti. Per le Regioni che non approveranno, entro 120 giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione del Dl, la pianta organica necessaria all’apertura di nuove farmacie e non bandiranno i concorsi straordinari per la copertura delle nuove sedi nei successivi 30 giorni, è prevista la nomina, da parte del Consiglio dei ministri, di un commissario. E sul tema il ministro della Salute, Renato Balduzzi, ha spiegato come avverrà l’assegnazione delle nuove sedi: Un «unico grande concorso straordinario per l’apertura di oltre cinque mila farmacie». Il concorso sarà per i farmacisti non titolari e potranno parteciparvi, vedendo riconosciuto il punteggio di servizio maturato, anche farmacisti che lavorano in ambito diverso da quello delle farmacie.
TAXI – Se l’Autorità per i trasporti dovesse decidere di aumentare le licenze per i taxi, «questo aumento avverrà con compensazioni tangibili per i tassisti che hanno già una licenza», spiega il sottosegretario alla Presidenza del consiglio, Antonio Catricalà Il pacchetto liberalizzazioni prevede inoltre «la mobilità da una città all’altra. Sarà l’autorità a dettare delle regole, con l’accordo dei sindaci, che consentiranno la mobilità dei taxi da una città all’altra e lo stesso tassista- spiega il sottosegretario- potrà essere titolare di una licenza part time che gli consenta di far lavorare un altro tassista nel momento in cui lui non utilizza il proprio mezzo». Non ci saranno le licenze multiple per i taxi. «Abbiamo ritenuto- spiega – che più licenze concesse a un singolo soggetto possano portare a una situazione di dominanza. Abbiamo eliminato una lettera dell’articolo di legge sui taxi perchè abbiamo ritenuto ragionevole dire di sì ai tassisti. Non è nell’ottica delle concorrenza accentrare in una sola mano più licenze».
TARIFFE PROFESSIONALI- La bozza sulle liberalizzazioni in discussione prevede che siano «abrogate tutte le tariffe professionali, sia minime sia massime». Si legge inoltre che «tutti i professionisti» concordino «in forma scritta con il cliente il preventivo per la prestazione richiesta. La redazione del preventivo è un obbligo deontologico e l’inottemperanza costituisce illecito disciplinare». L’articolo «non si applica all’esercizio delle professioni reso nell’ambito del servizio sanitario nazionale o in rapporto di convenzione con lo stesso».
NOTAI– Il governo prevede che la tabella con la quale si determina il numero e la residenza dei notai sia aumentata da subito di 500 posti. Inoltre, il 30 giugno di ogni anno tra 2012 e 2014 sarà bandito “un concorso pubblico per la nomina” di 500 notai. “Per gli anni successivi entro il 30 giugno è comunque bandito un concorso per la copertura di tutti i posti che si rendono disponibili”, aggiunge il decreto.
INFRASTRUTTURE – Project bond, invece, per lo sviluppo delle infrastrutture. Le società costituite al fine di realizzare e gestire una singola infrastruttura o un nuovo servizio di pubblica utilità «possono emettere obbligazioni purché destinate alla sottoscrizione da parte di investitori qualificati».
FERROVIE – L’unbundling (ovvero lo scorporo) della rete ferroviaria (Rfi) sparisce dall’ultima bozza del decreto. Il titolo dell’art.41, che nella precedente versione era appunto «unbundling nel trasporto ferroviario» diventa «misure per il trasporto ferroviario». Più in dettaglio, nel testo viene eliminata la parte che assegnava al governo il compito di emanare un decreto sullo scorporo dopo l’analisi in materia da parte dell’Autorità dei trasporti (esame che invece rimane anche in questa versione).
LE CRITICHE DEI CONSUMATORI – Critiche neanche troppo velate da parte delle associazioni di consumatori a questa ultimissima bozza presentata dal governo e rilanciata dalle agenzie: «Sulla base delle indiscrezioni emerse in queste ore e relative al decreto liberalizzazioni del governo il Codacons critica fortemente le modifiche apportate»: è il commento del presidente Carlo Rienzi, secondo il quale «queste liberalizzazioni porteranno vantaggi minimi ai cittadini. Ancora una volta hanno vinto le lobby e il governo non ha saputo tenere testa alle varie categorie; in particolare l’associazione ritiene scandalosa la retromarcia dell’esecutivo per quanto riguarda i farmaci ed il commercio, settori nei quali i provvedimenti emersi nella bozza non porteranno alcun beneficio concreto nelle tasche dei cittadini».
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