Letta, bene fine procedura Ue, ma risorse solo nel 2014

31 Maggio 2013
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La speranza è di ottenere dal Vertice Ue di giugno un via libera all’anticipazione del piano europeo contro la disoccupazione giovanile, ma per le altre misure, compreso lo scorporo delle spese per l’occupazione dai bilanci, bisognerà attendere il vertice di dicembre, anche per il voto tedesco. Così Enrico Letta alle Regioni.
La chiusura della procedura Ue per deficit eccessivo è certamente una buona notizia, ma avrà impatto solo sul bilancio 2014, mentre per quest’anno, come noto, non si libereranno risorse immediate. Così il premier Enrico Letta, secondo quanto riferito da alcuni presenti all’incontro Stato-Regioni a Palazzo Chigi di ieri. Letta ha riconosciuto che l’archiviazione della procedura, su cui ci sarà una decisione definitiva solo il 29, ma che ieri è trapelata ufficiosamente da Bruxelles, è in massima parte da attribuire all’azione del precedente Esecutivo, guidato da Mario Monti. Tuttavia, ha aggiunto il premier secondo quanto riferito da fonti presenti, la decisione è frutto anche delle decisioni assunte all’inizio del mandato dall’attuale esecutivo, che fin da subito ha mostrato prudenza sul fronte dei conti pubblici, come conferma il primo decreto varato dall’Esecutivo su Imu e Cig. Letta ha anche riferito ai presenti della ‘battaglia’ che intende condurre al prossimo Consiglio europeo di fine giugno per ottenere misure europee contro la disoccupazione, in particolare giovanile, sottolineando di voler coinvolgere gli enti locali nel determinare quali misure nazionali possano essere adottate in questo settore.
I segretari generali di Cgil, Susanna Camusso, Cisl, Raffaele Bonanni, e Uil, Luigi Angeletti, sono a Palazzo Chigi per un pranzo di lavoro. A quanto si apprende i leader sindacali incontreranno il premier, Enrico Letta.
La Commissione Ue proporrà ai 27 di chiudere la procedura di deficit eccessivo raccomandando all’Italia di andare avanti sulla strada del risanamento dei conti pubblici. E’ quanto emerge dalla bozza del documento con le ‘raccomandazioni’ Ue che dovrebbe essere approvata mercoledì prossimo dalla Commissione europea.
”Soddisfazione”. È quanto trapela in ambienti di Palazzo Chigi per la proposta di chiudere la procedura di extradeficit per l’Italia. ”Finalmente – viene sottolineato – una buona notizia per il Paese”. Gli stessi ambienti restano comunque prudenti rinviando ”un commento piu’ completo” al momento della formalizzazione della decisione.
Secondo quanto appreso dall’ANSA, sono in tutto sei le raccomandazioni che la Commissione intende rivolgere all’Italia in parallelo con la proposta di chiusura della procedura di deficit eccessivo. Al primo posto c’é naturalmente quella relativa al proseguimento dell’azione di “consolidamento” del bilancio, mentre con le altre si sottolinea l’esigenza di portare avanti quel processo di riforme essenziale per ridare slancio alla crescita del Paese e quindi anche all’occupazione. In quest’ottica, il documento messo a punto dai servizi del commissario Ue per gli affari economici e monetari Olli Rehn evidenzia la necessità di rendere molto più efficiente la macchina della pubblica amministrazione per alleggerire il sistema produttivo di una zavorra che troppo spesso ne condiziona l’attività e lo sviluppo. E chiede anche all’Italia di intervenire per rendere più efficace e produttivo il sistema bancario nazionale.
Nonostante la riforma Fornero, Bruxelles insiste poi su una maggiore flessibilità del mercato del lavoro mettendo l’accento sull’opportunità di una contrattazione contrattuale maggiormente incentrata sul livello aziendale che non su quello nazionale. Parallelamente, secondo la Commissione, le politiche per la formazione dei lavoratori dovrebbero essere più attente e vicine alle reali esigenze del mercato del lavoro. La riduzione della pressione fiscale sul lavoro e sulle imprese, nonché una maggiore apertura alla concorrenza del mercato dei servizi sono le altre due ‘raccomandazioni’ che completano il pacchetto messo a punto dalla Commissione. Con il suo via libera alla chiusura della procedura per deficit eccessivo, che salvo sorprese dovrebbe essere confermato dal collegio dei commissari mercoledì prossimo, Bruxelles certificherà che il programma d’azione messo in campo dal governo consentirà all’Italia di restare al di sotto della soglia del 3% nel rapporto deficit-Pil sia quest’anno e sia nel 2014. Aprendo così uno spazio di manovra, seppure limitato, per realizzare investimenti pubblici produttivi in cofinanziamento con fondi della stessa Unione. Prima di approdare all’esame della Commissione, il documento di lavoro contenente le raccomandazioni sarà domani oggetto di un approfondimento tecnico da parte degli sherpa dei 27 commissari.

(Fonte: Ansa)

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