Martedì 10 giugno, l’Aula ha dato il via libera al disegno di legge “Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l’attuazione di altri atti dell’Unione europea – Legge di delegazione europea 2013 – secondo semestre” (C. 1836-A).
Mercoledì 11 giugno, è stato invece approvato il disegno di legge (C. 1864-A) “Disposizioni per l’adempimento degli obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione europea – Legge europea 2013-bis”.
I due provvedimenti passano ora all’esame del Senato.
La legge n. 234 del 2012 prevede espressamente la possibilità per il Governo di presentare nel secondo semestre dell’anno un nuovo disegno di legge di delegazione europea qualora si rilevino ulteriori esigenze di adempimento degli obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione europea. Il Governo ha inoltre ritenuto opportuno presentare un ulteriore disegno di legge europea al fine di porre rimedio alla parte ancora residua di pre-contenzioso e contenzioso e presiedere il semestre europeo nel 2014 con il minor numero di infrazioni possibili a carico dell’Italia.
Si ricorda che la legge di delegazione europea 2013 (legge 6 agosto 2013, n. 96) e la legge europea 2013 (legge 6 agosto 2013, n. 97) sono state approvate definitivamente dalla Camera il 31 luglio 2013.
Legge di delegazione europea – II semestre
Il disegno di legge di delegazione europea – II semestre (A.C. 1836-A) contiene principi e criteri direttivi per ilrecepimento di 19 direttive, di cui 2 inserite nell’allegato A e 17 nell’allegato B; per le direttive presenti nell’allegato B è prevista l’acquisizione del parere delle Commissioni parlamentari sullo schema di decreto legislativo di recepimento presentato dal Governo.
Oltre ad una delega generale per l’attuazione delle direttive elencate negli allegati, il provvedimento detta specifici princìpi e criteri direttivi per il recepimento di determinati atti:
- la direttiva 2013/36/UE sull’accesso all’attività degli enti creditizi e sulla vigilanza prudenziale sugli enti creditizi e sulle imprese di investimento;
- la direttiva 2013/14/UE e il regolamento UE n. 462/2013 in materia di affidamento alle valutazioni delle agenzie di rating del credito;
- i regolamenti n. 345/2013 e n. 346/2013 relativi ai fondi europei, rispettivamente, per il venture capital (EuVECA) e per l’imprenditoria sociale (EuSEF);
- la decisione quadro 2006/960/GAI sullo scambio di informazioni e intelligence tra Stati membri dell’Unione Europea;
- la direttiva 2013/11/UE sulla risoluzione alternativa delle controversie dei consumatori (ADR).
Il testo reca una delega al Governo per l’emanazione di un testo unico delle disposizione in attuazione della normativa europea in materia di protezione internazionale (status di rifugiato e protezione sussidiaria) e di protezione temporanea, senza indicare principi e criteri direttivi di delega che introdotti nel corso dell’esame in Commissione XIV sono stati poi eliminati durante la discussione in Aula.
La Camera ha inoltre soppresso gli articoli che recavano principi e criteri direttivi per il recepimento delle direttive 2013/32/UE (recante procedure comuni per il riconoscimento dello status di protezione internazionale) e 2013/33/UE (recante disciplina della accoglienza dei richiedenti protezione internazionale). Il provvedimento mantiene comunque il conferimento di delega al Governo per il recepimento delle due direttive.
Le ulteriori direttive elencate negli allegati intervengono in numerose materie, fra cui, il congelamento e la confisca dei beni strumentali e dei proventi da reato nell’Unione Europea.
Legge europea 2013 bis
Il disegno di legge europea 2013 bis (A.C. 1864-A) contiene disposizioni di natura eterogenea volte ad adeguare l’ordinamento giuridico italiano all’ordinamento europeo, con particolare riguardo ai casi di non corretto recepimento della normativa europea.
A seguito dell’esame e dell’approvazione da parte della Camera dei Deputati, il disegno di legge mira achiudere 12 procedure di infrazione, risolvere 14 casi di pre-contenzioso, conformare l’ordinamento italiano a principi interpretativi stabiliti da 4 sentenze emesse dalla Corte di giustizia europea su rinvii pregiudiziali di giudici nazionali – prevenendo il possibile avvio di nuove procedure di infrazione – nonché a dare tempestiva e piena attuazione a 8 atti normativi dell’UE, prevenendo anche in questo caso nuove eventuali procedure di infrazione.
Il provvedimento interviene in numerose materie, fra cui:
- le borse di studio universitarie per il perfezionamento all’estero;
- l’immigrazione e i rimpatri;
- la commercializzazione di camini o condotti in plastica;
- i servizi investigativi privati;
- la protezione della fauna selvatica omeoterma e il prelievo venatorio;
- gli affidatari di incarichi di progettazione;
- la riduzione dei prezzi dell’energia elettrica e le nuove attribuzioni dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas (AEEG);
- le stazioni di distribuzione dei carburanti ubicate nelle aree urbane;
- la lotta contro i ritardi di pagamento nele transazioni commerciali;
- la responsabilità dello Stato per violazione grave e manifesta del diritto dell’Unione Europea da parte di un organo giurisdizionale;
- il certificato successorio europeo.
Numerose disposizioni operano inoltre in ambito fiscale e finanziario, in materia di:
- regime applicabile ai contribuenti fiscalmente residenti in un altro Stato membro che producono e/o ricavano la maggior parte del loro reddito in Italia (c.d. “non residenti Schumacker”); di imposte sul valore delle attività finanziarie all’estero (IVAFE);
- di riscossione coattiva dei dazi doganali e dell’IVA alle importazioni;
- di strumenti derivati OTC, controparti centrali e repertori di dati sulle negoziazioni.
Nell’ambito del settore dell’industria alimentare sono previste disposizioni riguardanti il contenuto minimo obbligatorio di frutta delle bevande analcoliche, nonché disposizioni in materia di qualità e trasparenza della filiera degli oli di oliva vergini.
Le disposizioni che riguardano la materia ambientale intervengono in merito alla infrastruttura per l’informazione territoriale nella Comunità europea (INSPIRE); alla partecipazione del pubblico nell’elaborazione di taluni piani o programmi; alla assoggettabilità alla procedura di valutazione di impatto ambientale, all’inquinamento acustico e al danno ambientale.
Nell’ambito del lavoro e delle politiche sociali sono previste disposizioni inerenti la salute e sicurezza dei lavoratori durante il lavoro, l’orario di lavoro del personale sanitario, l’applicabilità delle procedure di licenziamento collettivo al personale dirigenziale, e il riordino della normativa sui lavoratori nel settore delle navi da pesca.
La norma di copertura, infine, incide sui consumi medi standardizzati di gasolio in agricoltura.
(Fonte: Dipartimento politiche europee)
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