Legge Piccoli Comuni: “Una grande opportunità di sviluppo per il territorio provinciale”

Tutti i commenti e le reazioni al via libera all’importante provvedimento contenente misure per il sostegno e la valorizzazione degli Enti locali che compongono ampia parte del tessuto urbano italiano

2 Ottobre 2017
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Votata all’unanimità alla Camera e approvata anche al Senato: la legge che tutela i Piccoli Comuni è finalmente qualcosa di concreto. Il provvedimento recante “Misure per il sostegno e la valorizzazione dei Piccoli Comuni, nonché disposizioni per la riqualificazione e il recupero dei centri storici dei medesimi Comuni” si appresta ad entrare in vigore diffondendo nell’ordinamento i suoi effetti. Tra i fondi predisposti, i primi 100 milioni sono destinati al finanziamento di investimenti per tutela dell’ambiente e beni culturali, mitigazione rischio idrogeologico, salvaguardia e riqualificazione urbana dei centri storici, messa in sicurezza di infrastrutture stradali e istituti scolastici, promozione e sviluppo economico e sociale, insediamento di nuove attività produttive. A queste risorse si aggiungono altri 54 milioni per la progettazione e la realizzazione del sistema nazionale di ciclovie turistiche: ci sono i percorsi Verona-Firenze (Ciclovia del Sole), Venezia-Torino (Ciclovia Vento), da Caposele (AV) a Santa Maria di Leuca (LE) attraverso la Campania, di Basilicata e Puglia (Ciclovia dell’acquedotto pugliese), e per interventi per la sicurezza della circolazione ciclistica cittadina. Entro tre mesi dall’entrata in vigore della legge i Piccoli Comuni potranno presentare progetti e accedere a bandi pubblici istituiti dalla Presidenza del Consiglio dei ministri per il loro finanziamento. I piccoli Comuni avranno inoltre la precedenza nell’accesso ai finanziamenti pubblici per la banda larga.

Legge Piccoli Comuni: le dichiarazioni dell’ANCI

“Sono tante le battaglie che l’ANCI ha fatto per i Piccoli Comuni – spiega il presidente dell’ANCI Decaro –. Penso alle risorse per oltre 1 milione e 400mila euro per potenziare le attività di protezione civile e all’innalzamento del turn over dal 25 al 75% o al 100% (Comuni con popolazione tra i mille e i 3mila abitanti). Penso al bando aree urbane degradate, che guardano ai centri più piccoli, finanziato con 78 milioni ma che deve essere rifinanziato per coprire i 451 progetti ammessi, e alla nostra proposta di revisione della legge Calderoli per le gestioni associate che devono essere su base volontaria, incentivate e alle quali deve conseguire una reale semplificazione normativa. Ora ci aspettiamo che questa legge serva anche come orientamento nella costruzione o rivisitazione delle norme spesso inadatte ai Comuni di minore dimensione demografica. La sfida per recuperare il valore dei piccoli Comuni delle aree marginalizzate del nostro Paese deve partire quanto prima dall’avvio di politiche differenziate che consentano agli amministratori locali di avere strumenti variabili in funzione delle caratteristiche delle comunità che devono governare”.
Nel corso delle ultime battute del dibattito al Senato, Decaro aveva così commentato con i giornalisti: “Sono soddisfatto dell’imminente approvazione del ddl sui piccoli comuni perché il testo fissa una volta per tutte la loro specificità, visto che rappresentano il 70% del Paese e il 55% del territorio”. La legge “è un primo importante passo avanti, finalmente sta per essere approvata dopo 15 anni una legge che a suo tempo aveva proposto l’ANCI”.

Leggi anche l’articolo Piccoli Comuni, ok alla legge: la nota di lettura ANCI.

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